Attualità

11 Aprile 2024

Bottiglie in Pet, aumento monstre per il contributo ambientale Conai

Dal 1° aprile il cosiddetto Cac è passato da 20 a 233 euro per ogni tonnellata di plastica utilizzata dai produttori di bevande. Con quali effetti sulla filiera?


Bottiglie in Pet, aumento monstre per il contributo ambientale Conai

Un aumento del 1.065%, scattato il 1° aprile. Raccontato così sembra quasi uno scherzo, ma purtroppo non lo è. Dall’inizio di questo mese sono entrati in vigore i nuovi importi del contributo ambientale Conai (Cac), cioè la forma di finanziamento con cui il Consorzio Nazionale Imballaggi ripartisce tra produttori e utilizzatori il costo per gli oneri della raccolta differenziata, per il riciclo e per il recupero dei rifiuti di imballaggi. Quasi tutte le tipologie di plastica sono toccate dal provvedimento, comprese le bottiglie in Pet, che rientrano in quella che nel glossario tecnico è definita fascia B1.2 e che ha visto il Cac passare da 20 a 233 euro a tonnellata. Un rincaro monstre a quattro cifre, come indicato in precedenza, che progressivamente verrà riversato sui prezzi al consumo.

 A richiedere l’aumento – poi deliberato dal Conai – è stato il Corepla, Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica. La decisione, presa lo scorso dicembre, è stata giustificata dall’esigenza di “ricostituire le riserve atte a garantire la raccolta e il riciclo degli imballaggi in plastica”, come ha comunicato lo stesso Conai, ricordando che “tra il 2022 e la prima parte del 2023 i valori medi del contributo ambientale per gli imballaggi in plastica hanno infatti subito una significativa e graduale diminuzione per effetto della positiva situazione economica registrata dal Consorzio Corepla a partire dal 2021”. Ancora più alto è il contributo richiesto dall’altro consorzio che si occupa di recuperare e riciclare il Pet, cioè il Coripet: ben 320 euro a tonnellata, quindi con una differenza di 87 euro in più rispetto al Corepla. 

Ettore Fortuna, Vicepresidente di MineracquaEttore Fortuna, Vicepresidente di Mineracqua

Per comprendere meglio la questione e i possibili impatti sul settore beverage, Gbi News ha sentito Ettore Fortuna, Vicepresidente di Mineracqua e Consigliere di Amministrazione del Corepla. «Negli anni scorsi il Corepla era arrivato a disporre di una liquidità importante – spiega Fortuna – per effetto anche del buon andamento delle aste di Pet attraverso cui vengono vendute le bottiglie post-consumo raccolte e selezionate. Si era dunque deciso di chiedere al Conai la riduzione del contributo ambientale, che fu fissato in 20 euro a tonnellata. Ora con i ricavi delle aste sensibilmente ridotti, per far fronte a tutti i costi, il Corepla ha richiesto al Conai un incremento che è stato fissato a 233 euro dal 1° aprile». 

Ma quali saranno le conseguenze sulla filiera? «Per rispondere alla domanda – premette Fortuna – è necessario chiarire il funzionamento del sistema Conai. Quando un produttore di acqua minerale o di bevande compra il polimero per realizzare le bottiglie, dal 1° aprile paga al venditore 233 euro per ogni tonnellata di plastica acquistata. Il venditore versa questi soldi al Conai, che ne trattiene la parte necessaria a coprire le sue spese di funzionamento e gira a sua volta il resto al Corepla. Tutta questa operazione richiede alcuni mesi nei quali i Consorzi di filiera, vedi anche il Corepla, necessitano della liquidità sufficiente. L’aumento del Cac si ripercuoterà infine sul prezzo al consumo. Per l’acqua minerale gli effetti riguarderanno soprattutto il canale Gdo e meno l’Horeca, che utilizza anche imballaggi in vetro. C’è da dire, però, che grazie agli investimenti in tecnologia avanzata e in ecodesign fatti dalla nostra industria, il peso delle bottiglie in Pet in Italia è il più basso al mondo. Si va dai 10-12 grammi della mezzo litro fino ai 17-20 grammi della bottiglia da litro e mezzo. Basti pensare che negli ultimi 12 anni, il mercato dell’acqua minerale nel nostro Paese è cresciuto del 30%, mentre la quantità di plastica immessa è rimasta identica. E questo perché il peso dell’imballaggio si è ridotto del 40% circa».

Alleggerendo così anche il conto da pagare per effetto del “pesce d’aprile” sulle bottiglie in Pet.

TAG: ACQUA,AUMENTI,ETTORE FORTUNA,MINERACQUA

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