Oltre un quinto dei lucani ha ridotto i consumi al bar mentre circa due su tre ha risparmiato sui consumi della ristorazione anche se pare resistere il rito della colazione al bar e della pizza il fine settimana.
Questo è il trend che emerge da un’indagine realizzata dal Cat(Centro assistenza tecnica Confesercenti) Basilicata sui comportamenti di consumo dei lucani presso i Pubblici Esercizi, alla vigilia del Salone “BenServito, l’Ho.Re.Ca. sul piatto d’argento” in programma a Potenza fino ad oggi.
Una realtà commerciale costituita in Basilicata da circa 250 esercizi alberghieri, circa 400 esercizi ricettivi complementari, oltre 750 ristoranti e più di 1.500 bar
I consumi al Bar - Nell’ultimo mese il 40% del campione ha dichiarato una frequentazione più o meno assidua, contro il 18% che lo considera un consumo superfluo. Chi dimostra una maggior propensione al risparmio sono le fasce di età incluse tra i 26 e i 45 anni e gli italiani nelle fasce di reddito medio-basse. Le modalità di consumo appaiono abbastanza diversificate: prevale il rito della colazione (40%) e meno abituale è risultato il consumo di aperitivi (16,6%) e del dopo cena (9,3%).
I consumi nel settore della ristorazione. I lucani che nell’ultimo mese hanno dichiarato abitualmente un pranzo fuori casa raggiungono il 9,3% del campione, contro il 52,0% di consumi occasionali e il 22,7% che non ha fatto ricorso ai servizi della ristorazione. Il 37,4% di coloro che frequentano ristoranti e pizzerie hanno dichiarato una riduzione della spesa. In questo caso si amplia la fascia di età di coloro che risparmiano i consumi (26-55 anni).
La pausa pranzo Il 15,8% del campione consuma abitualmente un pranzo nella pausa lavoro e spende in media 7,5 euro. È soprattutto un pubblico maschile (25%), inquadrato prevalentemente nelle fasce di reddito medio (impiegati che si limitano al pasto fuori casa due volte la settimana) e alte (liberi professionisti, lavoratori autonomi, con in media tre pasti la settimana) e la maggiore incidenza si registra nelle fasce di età comprese tra i 26 e i 45 anni, che solitamente sceglie il Bar/snack Bar e con minor frequenza il ristorante.
“Dall’analisi – commenta Antonio Palumbo direttore CAT-Confesercenti Basilicata - emerge dunque una propensione al risparmio per i consumi alimentari fuori casa ed una ricerca dei locali meno costosi. Per quanto riguarda i bar e i ristoranti i recenti processi di liberalizzazione non consentono di avere dati estremamente precisi, ma c`è da scommettere che, nell`immediato futuro, proprio per effetto di questi processi, aumenterà la tensione concorrenziale nel settore, con una previsione di un maggior numero di aperture e un maggior numero di chiusure, aumenterà la mobilità professionale”. La necessità di fare rete tra gli esercenti pubblici e turistici è ribadita dal presidente Confesercenti Prospero Cassino che presenta l’incontro promozionale FIEPET di lunedì 23 maggio all’interno del Salone BenServito (ore 16,30) con la partecipazione di Esmeralda Giampaoli, presidente nazionale FIEPET e Tullio Galli, coordinatore nazionale Assoturismo-Confesercenti.
“La necessità di risparmio e il bisogno di sicurezza – evidenzia Cassino - spingono i consumatori al cambiamento, all’insegna di una nuova sobrietà e frugalità, che si manifesta nel tipo di alimenti acquistati, nei luoghi in cui si fa la spesa o si consuma, nell’attenzione alla provenienza dei cibi e nella lettura delle etichette. Alcune di queste nuove abitudini resteranno legate alla crisi e scompariranno con essa, altri tipi di consumi stanno trovando invece una loro solidificazione nel tempo, e sopravviveranno alla crisi”.
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