09 Marzo 2012

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Lunedì 5 marzo 2012, presso il Senato della Repubblica Italiana, Istituzioni e operatori sono stati chiamati a confrontarsi su un tema di grande rilevanza economico-ambientale: la gestione degli imballaggi del beverage e del food, anche alla luce del  decreto sulle  liberalizzazioni discusso a fine gennaio in Consiglio dei Ministri. Un decreto che avrebbe riportato in auge il vuoto a rendere, sistema già in vigore in Italia fino ad una quarantina di anni fa. L’Articolo 40, che nel decreto in questione riguardava appunto la gestione dei resi attraverso un sistema di cauzioni che dal consumatore finale avrebbe riguardato poi l’intera filiera, è stato successivamente stralciato, in attesa appunto che gli operatori coinvolti (che sul problema rivendicano interessi contrastanti) potessero addivenire a più opportune soluzioni nella gestione dei resi.

IL convegno organizzato da Kyoto Club

Anche per questo motivo, la tematica seppur rimossa dal decreto, è tornata prepotentemente alla ribalta tanto da indurre politici e operatori ad avviare un dibattito che potesse conciliare i diversi interessi in campo. Il convegno “Vuoto a rendere: opportunità o problema” organizzato da Kyoto Club, presso la sala Bologna del Senato, ha rappresentato in tal senso un vero e proprio start UP. Per Italgrob presenti il presidente Giuseppe Cuzziol e il direttore Dino Di Marino. Fra gli altri da segnalare la presenza di Gianni Silvestrini – Direttore scientifico Kyoto Club; Tullio Fanelli – Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; Il senatore Francesco Ferrante – vicepresidente di Kyoto Club; 
Roberto De Santis - Presidente Conai;
 Stefano Ciafani - Vicepresidente Legambiente;
Daniele Fortini - Presidente Federambiente;
Filippo Bernocchi - Responsabile energia e rifiuti ANCI; 
Alberto Frausin - Presidente AssoBirra; 
Federico Sannella - Corporate Affairs Director Birra Peroni SpA ed 
Ettore Fortuna – Presidente Mineracqua.

Il dibattito

Il punto centrale del convegno, in linea con quanto era previsto nel decreto, ha riguardato la Prevenzione, il riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti per evitare che materiali ancora perfettamente funzionali vengano avviati a valorizzazione energetica e discarica. Una scelta di sicuro impatto perché coinvolgerebbe direttamente il cittadino nel suo quotidiano che, se ben studiata e implementata, apporterebbe benefici sia per il sistema economico, sia per l’ambiente. L’obiettivo del Governo, come sottolineato dal Sottosegretario del MATTM, Tullio Fanelli, è di raggiungere una quota di recupero pari al 90% degli imballaggi immessi nel mercato.  Un risultato possibile partendo da un sistema di gestione integrata dei rifiuti e da una più efficace gestione dei resi.

Il progetto Vetro Indietro

“Un tale obiettivo è perfettamente allineato con il nostro progetto VETRO INDIETRO - ha rimarcato Giuseppe Cuzziol -  una proposta di legge già da tempo messa in capo in collaborazione con Fipe-Confcommercio, Sanpellegrino, Peroni, Pago e Savno. Un’iniziativa inoltre che trova l’appoggio di Legambiente e Federambiente e che è stata ampiamente testata nel 2009, nel Comune di Conegliano (TV) con ottimi risultati studiati e documentati dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.”

Da segnalare, nel contesto del convegno, il parere non allineato sul vetro a rendere da parte di L’ANCI e dei consorzi CONAI, COREPLA, CiAl. Una posizione contraria, plausibile ai propri interessi, ma che dovrà fare i conti con la ferma volontà di questo Governo (così come ha rimarcato Fanelli) di mettere in campo provvedimenti, relativamente alla gestione degli imballaggi, finalizzati  a valorizzare ambiente ed economia.

“Il tale contesto - ha concluso Cuzziol -  il progetto VETRO INDIETRO potrà giocare un ruolo fondamentale non solo sulla difesa dell’ambiente, ma anche nella valorizzazione del distributore di bevande, una categoria che potrà, attraverso l’alto contenuto di servizio che una buona e professionale gestione dei resi richiede, rimarcare il suo ruolo centrale e imprescindibile nella filiera Horeca.”