Abrogato l’art 8 del Codice del Turismo.
Lo decide la Corte Costituzionale: d’ora in poi le strutture ricettive (alberghi, affittacamere, campeggi, ecc.) non avranno più il permesso di somministrare alimenti e bevande senza il possesso dei requisiti per tale attività, a clienti esterni, in altre parole a chi non alberga nella struttura stessa. Questa nuova sentenza, avendo abrogato l’articolo 8 (ma anche altri) fa ritornare come prima lo scenario.
A promuovere la richiesta di un parere della Consulta sono state alcune Regioni, le quali rivendicano la competenza regionale in materia. Insieme ad esse anche Fipe-Confcommercio aveva contrastato il provvedimento voluto da Brambilla, allora ministro.
Fipe da subito aveva affermato che non fosse equo, né salutare per il mercato, che taluni soggetti potessero realizzare le attività di somministrazione di alimenti e bevande con requisiti diversi da quelli invece imposti dalla legge ai pubblici esercizi. Le strutture ricettive, dunque, possono effettuare somministrazione a chi non alloggia solo esclusivamente se in possesso dell’autorizzazione o della Scia ove previsto.
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