11 Aprile 2012

Intervista a Luca Beretta, Business Unit Director di PILSNER URQUELL


foto.JPGLuca Beretta, 46 anni, è il nuovo Business Unit Director di PILSNER URQUELL, il team che in Birra PERONI si occupa dello sviluppo di questo brand Superpremium. Beretta, romano di nascita e “pietra miliare” dell’azienda, ha sviluppato quasi completamente il suo percorso professionale in Birra PERONI, 21 anni di carriera, sempre nell’ambito commerciale, durante la quale ha avuto modo di contribuire agli storici successi dell’azienda e dei suoi brand. Ora una nuova sfida lo attende: guidare la Business Unit in una congiuntura economica particolarmente delicata e in un contesto in cui l’Horeca, il canale di riferimento del brand PILSNER URQUELL, registra segnali non particolarmente positivi. Per meglio comprendere idee e propositi per il suo nuovo impegno abbiamo rivolto a Luca Beretta alcune domande:

In Italia come si sta sviluppando Pilsner Urquell? 

Lo sviluppo procede positivamente, infatti anno dopo anno i volumi di vendita sono in crescita. Ma al di là dei dati numerici, la soddisfazione maggiore ci è data dai consumatori italiani che, anche grazie ad un lavoro molto attento e meticoloso svolto dalla nostra rete di vendita e dai nostri partner commerciali, riconoscono a PILSNER URQUELL uno status di birra superiore, ricca di una grande storia fatta di dedizione, cura, successi e prestigio.

Come siete organizzati con la distribuzione?

L’esclusività del brand e la qualità del prodotto richiedono partner commerciali particolarmente vocati verso la birra di alta gamma, distributori orientati al superhoreca, specializzati nei fusti e  capaci di offrire ai punti vendita un livello di servizio adeguato. Da questo punto di vista siamo ovviamente selettivi. Ma allo stesso tempo a questi partner offriamo il massimo supporto, nasce in questo modo un rapporto prezioso ed esclusivo dove abbiamo modo con piacere di constatare che non appena gli operatori che trattano PILSNER s’innamorano del marchio, diventano i primi e più forti sostenitori dello stesso.

Quali sono i programmi di sviluppo?

Siamo convinti della grande opportunità che PILSNER URQUELL può avere in Italia. I primi dati sulle performance ci confermano queste sensazioni, ed anche a livello globale il Gruppo SAB Miller pone molta attenzione al mercato italiano. Pertanto a supporto dello sviluppo abbiamo per quest’anno una serie di attività calzanti orientate a sostenere l’immagine, le peculiarità del prodotto. Quest’anno poi festeggeremo il 170° anno di storia. Avrà luogo inoltre l’International Master Bartender, che riscuote sempre molto successo e anche in questo 2012 legheremo l’immagine del brand al mondo del golf, un sport esclusivo e prestigioso come appunto è PILSNER URQUELL.

Con la sua nomina cambia qualcosa nella strategia dell’azienda?

Non cambia nulla, restano immutati i programmi, le strategie e le ambizioni sul brand PILSNER URQUELL, cambia però il focus e l’attenzione che viene data al brand. La struttura organizzativa infatti oggi diventa un’unità operativa a diretto riporto dell’Amministratore Delegato, questo ad ulteriore conferma di quanto SAB Miller tenga in considerazione PILSNER.

Ci sono in vista nuovi asset di produzione?

No, perché la produzione di PILSNER deriva da un processo molto particolare che la rende unica e pertanto rimarrà nello stabilimento originario, nel cuore della Repubblica Ceca, per garantire gli alti standard qualitativi.

Ci sono allo studio per Italia strategie di marketing per aumentare il consumo di birra?

Per quanto riguarda il mercato della birra in Italia sono anni che attraversiamo questa fase di maturità con consumi sostanzialmente piatti, dove l’intensità di consumo per occasione non aumenta, e dove l’incremento dei consumi è un’impresa molto difficile per tutta la categoria.  Ovviamente su questo punto SAB Miller sta lavorando e non mancheranno, al momento opportuno, da parte nostra idee ed iniziative. 

In questo momento, relativamente a PILSNER, contiamo di  lavorare ancor più sulla valorizzazione del brand, poi se personalmente avessi la bacchetta magica la farei degustare in un colpo solo a tutti i consumatori italiani, potrebbero così scoprire il vero e profondo significato della parola “birra”. Sono certo che se ne innamorerebbero quasi tutti.

Quanto si produce nello stabilimento Pilsen, quanto per il mercato interno e quanto per quello esterno ed in particolare per quello italiano?

La PILSNER URQUELL ha, decennio dopo decennio, progressivamente conquistato il mercato birra della Repubblica Ceca ed oggi, dopo esattamente 170 anni di storia, può vantare di essere in assoluto la preferita dai consumatori cechi, che sono dei veri intenditori, avendo il consumo pro capite di birra più alto del mondo.  Grazie alla sua unicità, l’espansione oltre confine è stata naturale ed inevitabile, un cammino al quale hanno fatto da cornice l’entusiasmo e il coinvolgimento dei consumatori. Oggi lo stabilimento storico, oltre per il consumo interno produce anche per la parte export, che è sempre più in crescita, principalmente in paesi dai consumatori evoluti come l’Italia, l’Inghilterra, USA e la Germania, dove PILSNER URQUELL è la birra straniera più venduta.

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