Durante l’Alcohol Prevention Day Emanuele Scafato, direttore dell`Osservatorio Nazionale Alcol Cnesps Dell`istituto Superiore Di Sanità, ha diffuso alcuni dati che tratteggiano i vari comportamenti dei consumatori italiani rispetto agli alcolici.
Stando agli ultimi dati in possesso del ricercatore, dopo sette anni i consumatori di alcol sono diminuiti, (- 2,1% per gli uomini e - 0,6% per le donne). Tuttavia, i dati diffusi rilevano che se da un lato c’è una decrescita dei consumatori, dall’altra c’è un popolo di bevitori potenzialmente a rischio (8 milioni di italiani) e di binge drinkers (oltre 4 milioni) che almeno una volta, nel corso dell`ultimo anno, hanno consumato più di 6 bevande alcoliche in un`unica occasione. Sono soprattutto i giovanissimi: tra gli 11 e i 25 anni ci sono oltre 1,3 milioni di ragazzi e ragazze che bevono in modo occasionale sì, ma con modalità a rischio per la salute. Vero è però, che sull’alcol molto si sta facendo, per mantenere il suo ruolo di piacere, legato a precisi momenti di consumo, e sempre in modo moderato e consapevole.
Più volte abbiamo scritto anche in questa sede che a partire dal Codice dello Strada, passando per la corrente salutistica, gli stili di consumo nel fuori casa stanno creando un nuovo concept dell’alcol: vino al calice, spirits a fine pasto, drink pasteggiando, sempre senza eccedere, beneficiando solo del gusto e delle qualità della bevanda alcolica che è, va ricordato, a tutti gli effetti un tassello della cultura alimentare.
Sulla qualità e non sulla quantità puntano anche le campagne di comunicazione e di sensibilizzazione delle aziende stesse del beverage, campagne fatte soprattutto nelle sedi di aggregazione, come pub, birrerie, discoteche e bar, e nel mondo della rete. Tra tutti i messaggi positivi lanciati dalle campagne di molte aziende c’è proprio il monito a non mettersi alla guida se si è bevuto qualcosa in più di ciò che si dovrebbe.
Senza parlare poi di tutti gli eventi di degustazione che le aziende promuovono durante l’anno (birre, liquori, distillati, vini) in cui è sempre presente il tentativo di insegnare al consumatore (di tutte le età) a “assaporare” e non ha bere indiscriminatamente, cogliendo tutta la qualità e la cultura legata ad ogni bevanda, la tradizione, il momento conviviale di cui è protagonista.
Come in tutte le cose,insomma, in medium stat virtus, la virtù sta nel mezzo.
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