10 Dicembre 2010

Come cambierà l’aperitivo


aperitivonews.jpgL’aperitivo del futuro? Sarà più concettuale. Ad affermarlo è Vinicio Valdo, considerato l`inventore dell`aperitivo all`italiana. Milanese, 55 anni, gestisce locali dal 1971, tra cui il celebre Roialto. Ecco quanto dichiarato in esclusiva a Italgrob.it.
  

“L’aperitivo è un momento per stare insieme, incontrarsi, chiacchierare. Negli ultimi anni è stato un po’ confuso il concetto, in quanto ritenuto quasi al pari di una cena. Al bar si va per il piacere di guardare un bel posto, incontrare persone, bere vini o cocktail. Se c’è qualche sfizio culinario ben venga ma senza esagerare: non è, per l’appunto, una cena”.

Il rito dell`aperitivo si è diffuso in diverse città d`Italia negli ultimi anni del 1800, legato alla moda dei caffè che erano particolarmente attivi in centri come  Torino, Genova, Firenze, Venezia, Roma, Napoli, Milano. Dalla seconda metà degli anni novanta è divenuto una vera e propria moda, con l`apertura di locali in zone raffinate, arredamenti lussuosi, selezione all`ingresso, buffet ricchissimi. I prezzi, nel corso degli anni, sono saliti vertiginosamente per via del ricco assortimento gastronomico. Ad oggi, infatti, è considerato un degno sostituto della cena e con un prezzo molto più ragionevole di un pasto consumato al ristorante.

Con gli anni è pure cambiato il tipo di cocktail più richiesto, facendo nascere una vera e propria "moda del bere". Se a metà anni Ottanta si bevevano Long Island Ice Tea, Whisky con ghiaccio, Campari con il bianco, Bloody Mary e pochi altri cocktail, oggi quelli più richiesti sono i Vodka Martini e i cocktail con succhi di frutta oltre a calici di buon vino.

valdo.jpg“Come cambierà il rito dell’aperitivo?” – conclude Valdo (in foto a sinistra) -  “Secondo il mio parere bisognerà ridurre il numero di posti a sedere nel locale: meno persone sì, ma più coccolate. Anche nel futuro, i bar dovranno cambiare offrendo servizi di alto livello, intesi in termini qualitativi e ad un prezzo nella norma”.  E sul fenomeno dell’happy hour aggiunge: “In Italia non è mai esistito. L’originale, inventato in Inghilterra, consente di bere due drink al prezzo di uno, senza stuzzichini. Quello che avviene in Italia è un drink pagato a prezzo pieno, accompagnato con qualcosa da mangiare. Un vero e proprio errore gestito sul fronte mediatico”.

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