È prossima (17 dicembre 2012) la scadenza del saldo dell’Imposta Municipale Unica (artt. 8 e 9 D. Lgs. n.23/2011) che va a sostituire la vecchia imposta ICI.
La procedura per il calcolo dell’imposta ricalca quella dell’ICI, cioè il valore degli immobili viene fissato applicando alla rendita catastale alcuni coefficienti differenziati per categoria d’immobile. Una delle novità rispetto all’ICI, che graverà economicamente sui cittadini privati e sulle imprese, è la rivalutazione del 5% della rendita catastale. Anche il valore dei coefficienti e delle aliquote (queste ultime a discrezione dei Comuni che possono muoversi entro un range prefissato) è stato modificato così come si può verificare dalle tabelle pubblicate nel documento pdf scaricabile. Per le imprese del fuori casa l’aumento dei coefficienti è molto pesante, del 62%. SI passa da un coefficiente pari a 34 a uno di 55. Sulla base dei valori forniti dall’agenzia del territorio per l’anno 2011 Fipe ha stimato l’impatto dell’introduzione dell’IMU sia sul complesso delle imprese commerciali, sia sui pubblici esercizi in particolare. Stando dunque ai calcoli, l’introduzione dell’IMU rappresenterà per le imprese commerciali un costo in aumento, un aumento che va da un minimo del +92% ad un massimo del +168%.
Tramutate in denaro, queste percentuali significano che le imprese commerciali in totale sborseranno dai 680 ai 1.250 milioni di euro in più rispetto alla vecchia ICI. I pubblici esercizi in particolare, presi nel complesso, pagheranno una cifra che potrà andare da un minimo di 100 ad un massimo di 200 milioni di euro in più.
Fonte FIPE
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