Milano, grazie alle sue 850 strutture ricettive attive sul territorio (Dati Camera di Commercio 2010), durante il periodo natalizio rappresenta un vero e proprio crocevia di viaggiatori. Ma cosa cerca il “visitatore natalizio” nel capoluogo lombardo? Piuttosto che il valore storico-culturale (26%), ad attrarre e a colpire il turista sono le nuove tendenze da provare (55%). Ed ecco che, dunque, la “giornata del turista natalizio” al mattino si trascorre tra locali trendy (55%). Se un tempo, infatti, i simboli di Milano a Natale erano il Duomo (55%), il panettone (47%) e il caratteristico tram (29%), oggi le parole d’ordine tra i turisti sono via Monte Napoleone (58%) e i food-fenomeni brunch (51%), il pranzo-colazione conviviale in stile americano, etnico o all’italiana con gli immancabili pancakes, le cesar’s salad e il Nescafé, e l’happy hour (49%), l’oramai tradizionale appuntamento dopo-lavoro o pre-serata milanese.
È quanto emerge da uno studio realizzato da Meta Comunicazione, dal titolo “Natale a Milano”, condotto su 4.300 visitatori milanesi, tra gente di passaggio, turisti e lavoratori (italiani e stranieri), attraverso un monitoraggio on-line sui più importanti social network e blog sul turismo, cui è stato chiesto cosa mettono in valigia alla fine del loro natale milanese e quali i simboli della città.
Il momento del pranzo si rivela essere l’occasione ideale per provare qualcosa di “davvero milanese”: a spiccare sono dunque i locali più “alternativi e innovatori” che propongono il “brunch all’italiana” (51%), il nuovo modo di intendere la tavola portato in città nei primi anni ’90 da Nescafé, e che hanno la meglio sulle classiche trattorie (47%) o i ristoranti/pizzerie (36%). Appena uno su cinque, invece, preferisce “prendere quello che capita prima” (19%) magari in una rosticceria o in un fast-food.
In serata, infine, a spopolare è l’happy hour (49%), scelto da molti in quanto “si beve qualcosa e poi si continua la serata in qualche altro locale” (29%) e “si cena e si beve in un clima tranquillo e festoso” (33%), anche se non manca chi poi conclude la giornata in un ristorante (41%) o in una discoteca (23%).
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