20 Maggio 2013

Gli italiani risparmiano al supermercato, ma non rinunciano al ristorante


Con la crisi si sono persi oltre 12 miliardi di spese per alimentari e bevante. Ma gli italiani, insieme ai tedeschi, sono gli unici che continuano a premiare il ristorante. Cresce il ricorso alla "schiscetta" sul luogo di lavoro.

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La crisi svuota sempre più il carrello della spesa, ma agli italiani piace sempre andare a cena e a pranzo al ristorante. Dal 2007 al 2012, cioè nel periodo caratterizzato dall`avanzata della crisi economica, i tagli delle famiglie italiane sull`acquisto di alimentari e bevande sono stati del 9,6%, per un valore di 12,4 miliardi di euro. Nello stesso periodo, però, i cittadini sembrano aver cercato di preservare i consumi fuori casa, con un sorprendente 0,6% a favore dei ristoranti.

È quanto rileva un`indagine di Fipe-Confcommercio presentata a Tuttofood, rassegna dell`agroalimentare in programma alla Fiera di Milano fino al 22 maggio prossimo da molti considerata come un "apripista" per l`Expo del 2015. In cinque anni - dice la ricerca - è stata una "Caporetto" della spesa e nessuna categoria merceologica, dal pane alla frutta, carne e latte si è salvata. Si segnalano in particolare importanti tagli registrati da latte, formaggi e uova (-10,3%), pesce(-10,4%) e carne (-8,4%).
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La crisi - sottolinea Fipe - ha ridisegnato la composizione del paniere familiare, con l`aumento del peso di pane e cereali, prodotti dolciari e  bevande. Anche nel 2013 - stima Fipe - la spesa alimentare continuerà il trend in discesa con la previsione di un calo dell`1,6%. Se l`Italia segna uno dei cali maggiori nei consumi domestici tra i principali Paesi europei, è però l`unico, assieme alla Germania (+3,2%) che nell`arco 2007-2011 mantiene il trend positivo nel mangiare fuori casa, nel nome di quella convivialità - sottolinea Fipe - tipica del nostro costume. Con la tendenza però per chi lavora di puntare sempre più a mangiare qualcosa portato da casa. Dal 2007 al 2012 è salita infatti del 16,3% la percentuale di chi mangia sul posto di lavoro la sua "colazione al sacco".

Fonte La Repubblica

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