03 Giugno 2013

Scottà: Prošek. Non scherziamo e, soprattutto, rispettiamo il lavoro di generazioni di produttori


Scottà: «Il Prosecco Doc va tutelato. Il "Prošek" non rispetta i requisiti e le norme della Ue su denominazioni protette». 

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scotta200.jpg«In un momento in cui stiamo lavorando a livello comunitario per tutelare il Prosecco nei confronti di Usa, Cina e Australia sembra incredibile che ci fermiamo a considerare di ammettere un vino nel sistema Ue, il Prošek croato, che ha solo il sounding italiano. Del Prosecco non ha nulla a che spartire. C`è da considerare che il nostro vino vanta sia una doc che una docg. Non si vuole mancare di rispetto ad un vino che avrà sicuramente la sua identità in Croazia, ma che non può essere confuso con il nostro Prosecco tutelato da denominazioni ben precise e specifiche che costituiscono delle regole comunitarie da cui non si può prescindere».

Per l`eurodeputato Giancarlo Scottà la questione del Prošek croato è chiara e non discutibile tanto da avanzare in queste ore una ben specifica richiesta all`esecutivo europeo. «La Commissione europea reagisca immediatamente di fronte ad un`eventuale inadempienza delle disposizioni comunitarie, in materia di protezione dei prodotti Doc, da parte dei viticoltori croati, che hanno già minacciato di rivolgersi ad un tribunale continentale per far valere i loro diritti sul nome "Prošek"».

Fontana200.jpgQuesta la richiesta rivolta dali eurodeputati della Lega Nord Giancarlo Scottà e Lorenzo Fontana in un’interrogazione urgente alla Commissione europea sulla tutela del Prosecco Doc contro il Prošek croato che, a causa della somiglianza con il nome del più noto vino italiano, dovrà essere ritirato dal commercio prima dell’entrata del Paese balcanico nella Ue, prevista per il prossimo 1° luglio, nonostante le resistenza dei viticoltori croati. «Ad oggi, nell`elenco delle denominazioni dei Paesi terzi riconosciute a livello comunitario - ha spiegato Scottà, membro in commissione Agricoltura - non risultano essere presenti denominazioni croate riconosciute. Il Prošek, infatti - ha proseguito - manca di alcuni requisiti fondamentali legati, solo per fare alcuni esempi, al metodo di produzione o di invecchiamento oppure alla qualità e al colore, necessari per ottenere la definizione di "menzioni tradizionali"».

«Inoltre - ha specificato l’eurodeputato trevigiano - la menzione tradizionale "Prošek" non sarebbe comunque registrabile in quanto, essendo parzialmente omonima alla denominazione protetta "Prosecco", induce in errore il consumatore circa la natura, la qualità o la vera origine del prodotto». «La Lega Nord - ha affermato Fontana - è da sempre attiva, in Europa e sui nostri territori, nella difesa degli interessi dei produttori di Prosecco e delle eccellenze venete».

«Pertanto - hanno concluso i due europarlamentari del Carroccio - abbiamo ritenuto opportuno chiedere all’Esecutivo Ue quali misure intenda adottare per eliminare la commercializzazione delle bottiglie recanti il nome "Prošek", nel mercato interno e in quello dei Paesi terzi, qualora questo non venisse ritirato dal commercio».

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