Tra gli alimentari e le bevande non alcoliche segnaliamo, nel periodo 2007-2011: acque minerali, bevande gassate e succhi (-9% pari a -647 mln); pane e cereali (-8,9% pari a -2,2 mld); olii e grassi (-8,7% pari a -458 mln). Gli aumenti, invece, hanno interessato le spese familiari per la casa, le bollette di luce, acqua e gas (+3,9%), le spese sanitarie (+3,8%), le comunicazioni (+3,1%) e la cultura (+3%). Tra gli alimentari e le bevande non alcoliche l`incremento di spesa ha interessato solo la voce altri generi alimentari (+3,2%) che include i piatti pronti, le salse e le spezie.
«La crisi - esordisce il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - ha cambiato lo stile di vita degli italiani. Si acquistano meno auto nuove e quelle in circolazione rimangono sempre più in garage. La spesa per le scarpe, i vestiti ed il cibo si è ridotta all`osso. Nel contempo sono aumentati in modo deciso i costi legati alle abitazioni. Si risparmia sugli acquisti dei beni non alimentari, riparando tutto ciò che è possibile: dall`abbigliamento alle calzature, dalle Tv alle lavatrici, mentre mangiamo sempre meno pane, carne e frutta».
Alla luce di questa caduta verticale degli acquisti delle famiglie, Bortolussi torna sul tema dell`Iva: «Va assolutamente scongiurata l`ipotesi di ritoccare all`insù l`aliquota ordinaria dell`Iva proprio per non peggiorare una situazione che sta mettendo in affanno le famiglie italiane e molti milioni di artigiani e di piccoli commercianti che con queste contrazioni di spesa faticano a rimanere aperti».
Fonte ADNKronos