31 Luglio 2013

Turismo 2013: una macchina che stenta a partire


In un Paese dove il turismo è sempre stato una delle eccellenze più apprezzate, nella prima metà del 2013, a causa della crisi, si è registrato un calo verticale delle prenotazioni; un segno meno che fa davvero pensare, perchè coinvolge tutto il comparto della ristorazione e dell`ospitalità. Fipe e Coldiretti fanno l`analisi di questo tracollo:

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Fipe-Confcommercio: -25mila posti turismo estivo

"Secondo Stoppani, la macchina turistica non gira più neppure in estate. Il turismo registra i contraccolpi della crisi, tanto che questa estate saranno -25.000 rispetto a un anno fa i lavoratori in bar, ristoranti e altre imprese turistiche. Il calo per l`80% riguarda l`occupazione stagionale. I circa 21mila lavoratori stagionali di cui le imprese ritengono di poter fare a meno in considerazione del forte calo della domanda - sottolinea Fipe - riguardano per il 48% bar e ristoranti, per il 52% le altre imprese del turismo".

Spiaggia-vuota.jpgColdiretti: Persi 25mila posti di lavoro. Flop delle vacanze 2013

"Il flop fatto registrare dalle vacanze a giugno, con soli 3 milioni di italiani che hanno scelto di andare in ferie, ha causato la perdita di almeno 25mila posti di lavoro nel settore turistico dove tradizionalmente trovano opportunità di occupazione stagionale soprattutto i giovani. La crescita del numero dei disoccupati registrata dall’Istat a giugno è +1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. Solo il 9% degli italiani ha trascorso almeno un giorno di vacanza fuori casa nel mese di giugno per effetto del pazzo inizio di estate che ha alternato il sole con ondate di freddo e maltempo, ma anche della crisi economica (dati Ipr Marketing). Un trend che ha avuto pesanti ripercussioni sul settore turistico con la perdita di ben 25mila posti di lavoro, di cui l’80% stagionali, in bar, ristoranti e altre imprese legate alle vacanze. Se la crisi ha ridotto le partenze ha anche costretto a tagliare la durata e il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti, il 33% degli italiani che ha rinunciato ai divertimenti (cinema, parchi giochi, discoteche) e il 25% al livello dell’alloggio (meno stelle e più pensioni che alberghi) mentre l’11% ha limitato gli acquisti di prodotti tipici (dati Ipr Marketing). Complessivamente tra il consumo di pasti nella ristorazione (13,9 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (10,1 miliardi), i turisti italiani e stranieri spendono, infatti, per mangiare e bere circa 24 miliardi di euro su un totale di 72,2 miliardi del giro d’affari annuo totale. La gran parte dei risultati economici e delle opportunità di lavoro del turismo in Italia nell’estate 2013 dipende quindi - conclude la Coldiretti - dalle scelte dei turisti a tavola che condizionano i bilanci di ristoranti, agriturismi, mercati, pizzerie, negozi, bar e gelaterie".

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