19 Gennaio 2011

L’etichetta d’origine diventa legge


etichette.jpgApprovata ieri la legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera. Fino a ieri le etichette d’origine in Italia erano obbligatorie solo per alcuni alimenti: uova, latte fresco, carne bovina, carne di pollo, passata di pomodoro, olio extra vergine di oliva e miele. D’ora in poi l’obbligo scatterà per tutti.

L’articolo centrale della legge, il numero 4, prevede maggiore tutela per i consumatori, dando loro tutte le informazioni relative ai prodotti alimentari commercializzati (trasformati o parzialmente trasformati). Al fine di evitare frodi alimentari, con la nuova legge è d’obbligo riportare nell’etichettatura dei prodotti anche il luogo d’origine e di provenienza e se gli ingredienti impiegati sono modificati geneticamente (OGM), così come prevede la normativa europea.

Per i prodotti non trasformati, il luogo d’origine si riferisce al paese di produzione; per i prodotti trasformati, invece, occorre indicare il luogo in cui è avvenuta l’ultima modifica nonché dove è stata coltivata o allevata la materia agricola utilizzata. 

Entro sessanta giorni dall’approvazione della legge dovranno essere emanati decreti interministeriali da parte del Ministero dello Sviluppo economico e di quello delle Politiche Agricole, sentite le organizzazioni maggiormente rappresentative a livello nazionale nei settori della produzione e della trasformazione agroalimentare e acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari, con cui verranno definite le modalità per l’indicazione obbligatoria, nonché le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Con gli stessi decreti saranno definiti, relativamente a ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all’obbligo dell’indicazione nonché il requisito della prevalenza della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti. Chi immette in commercio prodotti privi dell’indicazione d’origine rischia una sanzione fino a 9.500 euro.

La legge sottolinea anche all’articolo 5 che le informazioni relative al luogo di origine o di provenienza delle stesse materie prime sono necessarie al fine di non indurre in errore il consumatore. Si assicura così uno stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. All’articolo 2 della stessa legge si introduce anche il divieto di inserire il nome di formaggi Dop nell’etichetta delle miscele di formaggi. Il nome potrà comparire solo tra gli ingredienti e a patto che la presenza di formaggio Dop non sia inferiore al 20 per cento della miscela. La legge contiene anche altri provvedimenti che vanno dalla promozione di contratti di filiera e di distretto a livello nazionale all’istituzione di un Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, fino all’introduzione dell’obbligo per gli allevatori di bufala di rilevare il latte prodotto giornalmente per assicurare la piena trasparenza ai consumatori.

Grande soddisfazione per l’approvazione della legge da parte dei vertici della Coldiretti. “Si conclude un iter che ha visto oltre dieci anni di impegno della Coldiretti assieme alle associazioni dei consumatori per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola”. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini in occasione della seduta della Commissione agricoltura della Camera per l’approvazione definitiva della legge salva Made in Italy.

L`Italia sarà così il primo paese in Europa ad avere un`etichettatura chiara per tutti i prodotti. L’unico rischio è che l`Europa bocci l`iniziativa italiana, in contrasto con la direttiva etichettatura 2000/13/CE che prevede l`indicazione dell`origine solo a titolo volontario per la generalità dei prodotti.

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