07 Novembre 2013

L`evoluzione di Blubai. Assistenza, food e sell out: strumenti di fidelizzazione


L’obiettivo di Blubai, azienda all’ingrosso cresciuta negli anni per effetto di numerose acquisizioni, è consolidare il rapporto con la clientela con un assortimento completo. L’assistenza a impianti di spillatura e per iniziative di marketing è garantita da reparti specializzati.

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Blubai3.jpgÈ il risultato di un percorso imprenditoriale iniziato negli anni ‘70 che ha visto l’unione di differenti ragioni sociali e di numerose professionalità. Ecco Blubai, azienda di distribuzione all’ingrosso dedicata all’Horeca, operativa nelle provincie di Forlì, Cesena, Rimini e Pesaro Urbino oltre che nella Repubblica di San Marino. «Blubai rappresenta l’evoluzione e la continuazione di aziende storiche del territorio» racconta Franco Boschetti, socio e direttore generale dell’azienda, che ha iniziato l’attività nel 1968 con la Mascarin Boschetti e successivamente ha contribuito in maniera fattiva allo sviluppo di questa realtà. La Bagli di Riccione, la Idroservice, la Mineralmare, la Adriatica Bevande, la Riccione Bibite, la Beva, la Arlotti, la Casa Service, la Venturi, la Druda, la Bagli di Viserba e altre ancora sono confluite in quella che nel 1999 è diventata la Blu Beverage System. Poi, nel 2008 un altro salto di qualità con la fusione con la Baiocchi di San Mauro Pascoli, che ha portato la ripartizione societaria al 27,5% per la Baiocchi e al 72,5% per la Blu System.

E così ora Franco Boschetti è a capo - con Adriano Pari, responsabile commerciale, Gabrio Garavini, responsabile della logistica, e Lorena Lunadei, responsabile amministrativa - di una società di distribuzione che fattura 22,5 milioni di euro all’anno e vanta una partecipazione anche nella Erre Bi di Ravenna, azienda storica operativa nella provincia di Ferrara e in quella di Ravenna, che sviluppa un fatturato di 15,3 milioni di euro. In totale, Blubai conta su una cinquantina di dipendenti, ma il lavoro, sviluppato in una zona altamente turistica, è caratterizzato da un’elevata stagionalità, che costringe l’azienda a ricorrere a un incremento del personale nel periodo estivo, operazione ormai consolidata e sviluppata con un attento equilibrio tra costi fissi e costi variabili.

Birra & C.

Blubai1.jpgI punti di consumo serviti sono oltre 4000. Per oltre un terzo sono bar e per un altro terzo sono ristoranti e pizzerie. A seguire, la clientela di Blubai è rappresentata per il 15% da alberghi, per il 10% da pub e birrerie e per una piccola quota rimanente da tipologie varie di pubblico esercizio. Il core business aziendale è rappresentato dalla birra, in particolare quella alla spina, che copre oltre il 60% delle vendite del comparto specifico. Tra i prodotti storici dell’azienda, che la birra abbia un rilievo speciale in Blubai è evidenziato, oltre che dalla lunga e consolidata collaborazione con Carlsberg, anche dalla partecipazione nella Birra Castello. Alle birre di Carlsberg e di Birra Castello, Blubai affianca in assortimento anche quelle della InBev, Krombacher, Warsteiner, Forst, Menabrea, San Miguel e di alcuni birrifici artigianali, tra cui quelle della Amarcord, che rivestono però ancora uno spazio molto marginale, pari all’1% del fatturato totale. Blubai investe in maniera importante nel comparto birrario a partire dagli impianti di spillatura di proprietà e concessi in comodato d’uso ai clienti, e per i quali prevede assistenza con pronto intervento 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Blubai mette a disposizione solo l’impianto di refrigerazione nel caso venga scelto l’impianto Modular della Carlsberg, a disposizione per Carlsberg, Carlsberg Elephant, Carlsberg Special Brew, Tuborg, Grimbergen (Blonde, Double, Blanche), Kronenbourg 1664, Birrificio Angelo Poretti (Originale Chiara, Bock Chiara, Bock Rossa, Non Filtrata) e Tucher Weizen, che non prevede i tradizionali fusti di acciaio, ma fusti a perdere in PET, possibilità particolarmente gradita a chi vuole servire la birra senza aggiunta di anidride carbonica.

Corsi di formazione e sell out

Blubai2.jpgL’investimento nel settore birrario comprende corsi di formazione per la propria clientela rivolti soprattutto alla corretta spillatura. Non mancano però anche operazioni rivolte a favorire il sell out del prodotto. «Abbiamo una cellula marketing, il cui responsabile, Matteo Torri, programma con molta attenzione iniziative che possono coinvolgere i nostri clienti - spiega Franco Boschetti. Oltre alla formazione, prevediamo organizzazione e supporto per iniziative sul punto di consumo». Tra le operazioni più innovative, Viavay, comunità on line sviluppata con altri importanti distributori. Registrandosi a www.viavay.it si può trovare il locale giusto per ogni occasione, anche scaricando l’app mobile. Ma soprattutto, gli appartenenti alla comunità godono di vantaggi (sconti, ecc.), un modo attivo per coinvolgere clienti e fornitori in un’operazione moderna e dinamica.

Fornitori globali

Blubai4.jpgOltre alla birra, come beverage Blubai fornisce ai propri clienti acquaminerale, soft drinks, vino, aperitivi, superalcolici, succhi di frutta e food, il tutto in un’ottica di sviluppo che mira a far diventare l’azienda un importante punto di riferimento per i propri clienti. «I nostri programmi sono indirizzati a farci divenire fornitori globali per l’Horeca: riteniamo che il cliente gradisca un’ottimizzazione del suo tempo e quindi la riduzione dei fornitori - indica Franco Boschetti. - In questa operazione di consolidamento del rapporto con i clienti, puntiamo a offrire una gamma più ampia e completa di prodotti con un’attenzione speciale al food, che già trattiamo non solo col secco, ma anche col fresco e il gelo, cioè carne, pesce, formaggi, salumi e alimentari in genere». Tra i prodotti forniti alla propria clientela, anche il materiale di servizio (tovaglie, cannucce, bicchieri, vassoi, ombrelloni, ecc.) e tutte le soluzioni di arredo e di logistica. Aperta alle novità e disponibile a investire anche sulla sostenibilità, Blubai nel 2012 ha realizzato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica di 420 KW sfruttando i 5500 metri quadrati del tetto del capannone di Villalta di Cesenatico. «Con questa operazione - indica orgoglioso Boschetti - abbiamo abbattuto i costi dell’energia elettrica da subito e per i prossimi 25 anni e contribuiamo alla riduzione di immissione di CO2 nell`atmosfera di 7000 tonnellate».

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