03 Gennaio 2014

NO agli aumenti ingiustificati e inutili; SÌ alla collaborazione seria per il rilancio dei consumi


Giungono da parte dell’industria, nelle sedi dei distributori e dei consorzi che li rappresentano, una serie di aumenti di listini la cui decorrenza viene fissata a far data dal 1° gennaio 2014.

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È difficile trovare le ragioni di tali arbitrari aumenti se si considera che si chiude mestamente un anno durante il quale l’economia nazionale ha registrato un ulteriore decremento del PIL e dove, peraltro, la conclamata recessione non ha alimentato quella inflazione che avrebbe potuto  giustificare un aumento di prezzi.

Aumenti che sono ancor più immotivati e deleteri considerando che anche il mercato dei consumi extradomestici riporta numeri che non inducono ad alcun ottimismo, né a politiche speculative. Al netto dei rincari delle accise sulle bevande alcoliche, il cui addebito va allo Stato esattore, non vogliamo pensare che i produttori, per far quadrare i budget di previsione, hanno pensato di utilizzare la leva del prezzo in aumento per compensare i volumi in diminuzione.

 Sarebbe una scelta strategica sbagliata, soprattutto una scelta deleteria, anzi, potremmo dire una scelta suicida. Il fatturato, i volumi e soprattutto il “valore”, che tutti gli operatori della filiera Ho.Re.Ca. stanno perdendo, distributori compresi, non possono essere recuperati aumentando i prezzi di vendita, specie in un mercato stagnante e con un consumatore che vede il suo potere di acquisto depauperarsi giorno dopo giorno.

Pertanto, tali improvvidi aumenti, con il cliente finale non più nelle condizioni materiali di accettarli, graveranno inevitabilmente e unicamente sull’anello intermedio della filiera: il distributore. Una categoria che vede sempre più a rischio il proprio futuro, con migliaia di aziende e migliaia di famiglie già costrette a sacrifici pesantissimi per andare avanti.

È evidente che la politica degli aumenti non potrà che deprimere ancora più una situazione che appare già abbondantemente compromessa. Quello che invece occorre con urgenza alla filiera sono improcrastinabili iniziative di rilancio che puntino al recupero del valore, soprattutto iniziative condivise nelle quali gli operatori possano convogliare i loro rispettivi punti di forza e le loro ultime residue e preziose risorse.

Quindi, NO a illogici aumenti di listino, e invece SÍ all’apertura di un tavolo di confronto fra produttori e distributori, da organizzare con urgenza in una sede opportuna, per verificare le operazioni possibili e utili al rilancio della filiera, come ad esempio:

  • Accordi commerciali meno vincolanti a obiettivi di volumi e di fatturato.
  • Un più attento focus sul sell out;
  • Maggiori risorse da finalizzare alle promozioni e incentivazioni, magari calcolando la quota del controaumento da destinare allo sviluppo mirato;
  • Condizioni commerciali più eque e paritarie fra i diversi canali distributivi;
  • Più coerenza nella vendita spot di consistenti partite di prodotti specie in prossimità del raggiungimento di obiettivi a volumi;
  • Magari nelle sedi opportune, l’aumento se proprio da attuare, nel caso scaturisca la vera necessità di farlo, concordarne insieme la decorrenza.

Il “valore” vero, quello che potrà assicurare un futuro, non può essere garantito da aumenti di listino unilaterali, ma solo da strategie mirate e condivise; il superamento delle criticità non passa attraverso la competizione che disperde energie preziose, ma attraverso la collaborazione fra i diversi attori della filiera per affrontare insieme un nuovo percorso. Un percorso che non potrà prescindere dal concetto di etica, intesa come pari opportunità, concorrenza leale, massimo impegno e professionalità da parte di tutti.

E quello che i Consorzi vogliono, e quello che i distributori chiedono.

Nella speranza che quando sollecitato possa essere ben recepita, e possa essere da stimolo a coerenti cambiamenti, Italgrob, i Consorzi e  distributori Italiani saranno ben lieti di collaborare con l’industria che riterrà opportuno attuare quanto discusso e deliberato.

 

 

Il Presidente Italgrob

Giuseppe Cuzziol

e i Consorzi Italiani

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