Le festività di Pasqua e i "ponti" successivi avranno i toni scuri o quelli rosei di una rinnovata primavera? La domanda è di non facile risposta.
Lo sfondo su cui si muovono gli italiani è quello di un paese che tiene duro e che fa molti sacrifici, a partire dalla tavola dove da un lato, a causa delle diminuzione dei consumi interni, abbiamo il peggior fatturato finora visto con un crollo dell’industria alimentare, delle bevande e del tabacco pari al -3,1%, dall’altro abbiamo le famiglie che fanno tagli sul food (sulla spesa casalinga e in parte sui consumi extradomestici). Coldiretti, sulla base dei dati Istat, afferma che ben il 24% degli italiani non acquisterà uova o colombe industriali, e registra che i consumi alimentari nazionali sono tornati indietro di oltre 30 anni sui livelli minimi del 1981.
Questo è lo scuro
Ma in questa foschia sembrano esserci dei puntini colorati, sono i tanti ristoranti in Italia che si preparano a ricevere i commensali a Pasqua e Pasquetta grazie agli italiani che, nonostante tutto, hanno sempre voglia di uscire fuori dalle mura domestiche. Una voglia recondita che, anche se con un potenziale di spesa non entusiasmante, porterà un po` di ossigeno nel canale Horeca. Stando alle previsioni, saranno oltre 4,1 milioni gli italiani che passeranno almeno un giorno di vacanza in Italia, o all’estero; un dato che rappresenta un fiducioso segnale di ripresa per il turismo e il settore dell’ospitalità in generale (dunque anche la ristorazione). L’incremento rispetto all’anno scorso è infatti di circa il 5%. Anche i numeri nel complesso sono alquanto rosei: "Tra chi ha deciso di fare una vacanza lontano dai parenti - sottolinea la Coldiretti - sono 2,6 milioni quelli che hanno scelto di restare all’interno dei confini nazionali che prevalgono sul milione e mezzo di italiani che hanno invece preferito mete all’estero".
Quale offerta incontreranno questi italiani?
La formula è oramai consolidata: menù fisso con un prezzo medio che va da 29 a 55 euro, quindi, un ventaglio per tutte le tasche ed esigenze. In tavola, poi, le ricette della tradizione: i locali proporranno specialità e tipicità pasquali senza rinunciare all’agnello, nonostante il battage pubblicitario delle leghe animaliste che invitano a non consumare il piccolo animale. In alcune zone d’Italia, poi, si registra il tutto esaurito. È questa è una bellissima notizia! Sperando nel bel tempo, ovviamente.
Quindi, un ponte Pasquale e le successive festività che, nonostante i chiaroscuro, potrà essere foriero di quel necessario entusiasmo per affrontare la prossima stagione estiva nel migliore dei modi e con i migliori auspici. Gli operatori della filiera Horeca e i distributori di bevande italiani ne hanno davvero bisogno.
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