08 Maggio 2014

Due tazzine di caffè migliorano la memoria a lungo termine


La ricerca condotta da un`università americana ha confermato sull`uomo l`effetto comprovato del caffè su altre specie animali. Le ricerche sul caffè non finiscono mai. Abbiamo imparato a mettere in relazione la scura bevanda con il nostro equilibrio psichico (secondo alcuni il caffè ridurrebbe il numero di suicidi, tanto più che, secondo altri, preverrebbe la depressione). Addirittura contro il cancro si potrebbe arrivare ad utilizzare una molecola del caffè.

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Insomma, quanto più si è imparato sin da piccoli a conoscerne le controindicazioni, tanto più appare gustoso metterne in risalto le qualità. È con questo spirito che di giornale in giornale rimbalza la notizia dell’effetto del caffè sulla nostra memoria. Nature Neuroscience ha pubblicato le conclusioni di uno studio condotto da un team di ricercatori della ricercatori della Johns Hopkins University a Baltimora, condotto da Michael Yassa. Due tazzine di caffè espresso porterebbero benefici alla memoria di lungo termine, circa 24 ore dopo l’assunzione della bevanda.

Yassa ha spiegato che dopotutto «abbiamo sempre saputo che la caffeina ha effetti cognitivi, ma la capacità di fissare i ricordi rendendoli più resistenti e difficili da dimenticare non è mai stata esaminata in dettaglio negli esseri umani».

Con l’obiettivo di capire gli effetti del caffè sulla memoria, cento soggetti sono stati sottoposti ad un test: hanno dovuto osservare alcune immagini prima di assumere o un placebo o una pillola contenente quantità di caffeina equivalenti a due espressi. Il giorno dopo i due gruppi sono stati chiamati a riconoscere le immagini viste 24 ore prima. Chi aveva assunto la pillola contenente caffeina ha mostrato capacità mnemoniche maggiori rispetto a chi aveva ingerito un semplice placebo.

La ricerca coordinata da Yassa differisce profondamente dalle precedenti, dato che - come spiega il neuroscienziato - «quasi tutti gli studi precedenti somministravano la caffeina prima della sessione di studio, e così non era chiaro se il miglioramento eventuale fosse legato agli effetti della sostanza su attenzione, vigilanza, messa a fuoco o altri fattori. Con la somministrazione dopo l’esperimento escludiamo tutti questi effetti: il miglioramento è legato alla memoria e a nient’altro». Gli effetti del caffè sulla memoria potrebbero interessare chi da anni è impegnato nello studio di malattie degenerative come l’Alzheimer, del resto, osserva ancora Yassa «alcuni studi dicono che la caffeina è associata a una maggiore longevità e alla resistenza all’Alzheimer e a malattie che comportano il declino cognitivo. In quantità moderate il caffè potrebbe avere benefici per la salute».

Fonte scienze.fanpage.it

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