Vi sono dei momenti nella vita di ognuno dove è necessario dare dei segnali di cambiamento e a volte, magari, anche degli autentici e salutari scossoni.
"Come si può pensare che le cose cambino, se si continua a fare sempre le stesse cose?". Cito questa massima di un illustre personaggio per porre il punto sui cambiamenti che la stessa Federazione Italgrob ha compiuto in questi ultimi anni nel seguire, doverosamente, l’evoluzione della categoria che rappresenta, operatori che da meri consegnatari, come lo erano un tempo, sono oggi, in un mercato più complesso e difficile, fornitori di servizi professionalmente evoluti. Ho volutamente aperto questo mio editoriale con il "concetto" del cambiamento per introdurre la nostra grande novità di questi giorni: l’ingresso di Italgrob, in qualità di socio effettivo, in Confindustria.
Le ragioni di questa scelta sono ampiamente approfondite nel mio precedente comunicato e dalle pertinenti riflessioni dei miei colleghi, Presidenti dei Consorzi Federati, che hanno condiviso e supportato questa fondamentale scelta per la nostra Federazione. Ho scritto e confermo che per Italgrob è un passo epocale che, sono certo, porterà grandi vantaggi e benefici alla nostra causa. A conferma di ciò non sono mancati in questi giorni una serie di positivi riscontri da parte di colleghi che mi hanno chiamato per esprimere la loro approvazione.
È la giusta direzione, il salutare scossone che ci consentirà nuove e fondamentali sinergie, più opportunità e una maggiore capacità di incidere nelle sedi più opportune per la tutela degli interessi dei distributori italiani. La nostra azione di sindacale non potrà che essere più forte, in un contesto come Confindustria, dove mantenendo la barra a dritta della nostra piena autonomia e della nostra specifica identità, potremo avviare, con i partner produttori comuni azioni di tutela e condividere progetti per il rilancio della filiera.
Abbiamo già nel mirino delle cose da fare subito, e come sempre con il massimo impegno. Ad esempio insieme ai produttori di vino in fusti e alla stessa industria birraia una specifica azione per contrastare il pernicioso fenomeno dei fusti pirata. In tal senso Italgrob ha già avviato delle iniziative che potranno senz’altro essere più forti ed incisive con l’appoggio e il sostegno anche dell’industria. Altra battaglia che ci vedrà impegnati sarà l’azione di contrasto al programmato aumento delle accise sulla birra previsto per il prossimo gennaio. Permettetemi, per tale incresciosa circostanza, di adoperare toni e parole poco consuete alla mia comunicazione, ma questa volta è necessario dirlo: l’aumento delle accise è un vero colpo basso, un ulteriore punitivo balzello per una bevanda popolare e poco alcolica come la birra. Non è concepibile, la misura è colma: fra accise e iva, il 30% del valore del prodotto se ne va in tasse. Per i distributori, costretti nella circostanza ad agire anche come sostituti d’imposta, il danno è elevatissimo, considerando che la categoria birra vale mediamente il 45% del lavoro distributivo.
Quindi, signori del Governo quel poco che può valere l’aumento delle accise andate a recuperarlo sui numeri miliardari degli sprechi. Date anche voi un segnale, uno scossone e non le solite chiacchiere delle quali, francamente, non ne possiamo più.
Giuseppe Cuzziol
Presidente Italgrob
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