Un consumo di bevande alcoliche di qualità significa prima di tutto consumo di qualità, consapevole e responsabile, "bere mediterraneo", dove all`abuso si previene puntando sulla diffusione di buone pratiche di servizio, conoscenze professionali e "cultura del bere". Un nuovo modo di vivere le bevande alcoliche che da oggi prende forma proprio nei luoghi a loro più congeniali: al bancone del bar, oppure nelle tante vinerie, trattorie, osterie, ristoranti, enoteche, di cui il nostro Paese è ricco.
Questa la sfida raccolta da Federvini - Federazione Italiana Industriali Produttori, Esportatori ed Importatori di Vini, Vini Spumanti, Aperitivi, Acquaviti, Liquori, Sciroppi, Aceti ed Affini e Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi, che annunciano la nascita del progetto #Beremeglio, con l`obiettivo di promuovere una cultura del bere di qualità su tutto il territorio nazionale. Le due federazioni si fanno carico insieme di un progetto di responsabilità sociale, diventando promotrici di una cultura del bere meglio, e quindi responsabilmente, attraverso l`attivazione di specifici corsi di formazione per i gestori e gli addetti nei pubblici esercizi dello Stivale.
Fipe e Federvini mettono a disposizione delle istituzioni e del Ministero della Salute questo progetto che, quando avrà ricevuto il patrocinio a livello governativo, potrà incrementare la propria portata coinvolgendo oltre 360mila operatori su tutto il territorio italiano che diventeranno di fatto "Master del consumo responsabile e di qualità" nei confronti della clientela, aggiornando le proprie competenze professionali imparando anche a gestire situazioni potenzialmente critiche, legate ad un consumo eccessivo di bevande alcoliche all`interno dei propri locali.
«Innanzitutto il progetto - dichiara il Presidente di Fipe e Vice Presidente di Confcommercio - Imprese per l`Italia Lino Enrico Stoppani - è la corretta risposta da parte delle Associazioni degli imprenditori della filiera dell`Alcol alle sollecitazioni ricevute dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin che, informando del preoccupante aumento di fenomeni di uso da parte di adolescenti e di uso scorretto soprattutto da parte dei quarantenni, invitava le Federazioni interessate a prendere iniziative di presidio del fenomeno. È quindi soprattutto un`assunzione di responsabilità che Fipe, con l`indispensabile collaborazione di Federvini, si è caricata, consapevole dei rischi sottostanti e dei doveri che competono alle associazioni di categoria, che devono riuscire a fertilizzare anche cultura imprenditoriale sui veri valori della vita. Il nostro ruolo è poi rafforzato dai numeri che il nostro Centro Studi ha elaborato e che dicono che in un anno nei bar avvengono 5,1 miliardi di transazioni commerciali, e il 13,3% di queste riguarda consumazioni di alcolici, un dato significativo se pensiamo che in un solo giorno le transazioni per bevande alcoliche si aggirano sui 2,5 milioni. Tenendo conto del fatto che la maggior parte dei consumi di bevande alcoliche avviene fuoricasa, i pubblici esercizi sono di fatto il "terminale" per il consumo di alcolici».
Fonte AskaNews
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