Gentili colleghi, la ripresa post estiva delle nostre attività offre lo spunto per una serie di riflessioni. Non possiamo non parlare delle vicende che proprio nel settore della distribuzione delle bevande hanno caratterizzato le cronache giudiziarie dei mesi passati.
I fatti sono ben noti e hanno avuto, purtroppo, la ribalta dei quotidiani nazionali: ci riferiamo all’operazione della Guardia di Finanza che ha scoperchiato un malaffare che per anni ha inquinato il mercato della distribuzione delle bevande. Secondo quanto riportato dai verbali, l’azienda incriminata, dal 2009 ad oggi, operando in maniera fraudolenta, ha immesso sul mercato prodotti sottocosto per circa cento milioni di euro, creando turbative e recando danno agli altri distributori che invece hanno operato, e continuano a operare, correttamente.
La Federazione Italgrob, insieme ai consorzi che la compongono, prende ogni possibile distanza da questo mondo, sostenendo, cosa che fa da sempre, che le prime regole di un mercato che si rispetti sono la trasparenza e le garanzie della corretta concorrenza. Ben vengano quindi le attività di controllo: i distributori onesti, che sono quasi totalità della categoria, non hanno nulla di cui temere. Piuttosto c’è da chiedersi se quelle aziende di produzione, inseguendo la chimera dei volumi e degli obiettivi a tutti i costi, non sapevano di alimentare un siffatto circuito.
Tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere anzitutto perché, pur nella sua gravità, questa vicenda dà ancora più valore alla professionalità dei “veri” distributori di bevande.
Il mercato Ho.Re.Ca., che ricordiamo sempre è uno degli assi portanti dell’economia italiana, non potrebbe avere quella varietà, diversità e quindi ricchezza, senza una distribuzione capillare fatta da aziende capaci di operare con correttezza e garantire un assortimento vario e funzionale alle diverse e mutevoli esigenze del fuoricasa italiano. Ma questa vicenda dice anche altro: ad esempio che noi distributori siamo chiamati a dare il meglio di noi stessi a quelle aziende e a quei fornitori che operano con correttezza e lealtà, e con loro collaborare per rendere più virtuoso il mercato e di conseguenza anche le nostre aziende.
Il codice etico della distribuzione, recentemente redatto da ITALGROB e che i distributori potranno adottare su base volontaria, va proprio in questa direzione.
Lo stesso ruolo dei consorzi, a mio parere, esce rafforzato da questa vicenda, perché da sempre rappresentano una realtà vitale, operosa e assolvono compiti meritori e imprescindibili. Proprio per questo, oggi più che mai, sia per tutelare gli interessi dei propri associati, sia in nome del più alto interesse della categoria, sono chiamati ad avviare un nuovo e più costruttivo dialogo fra di loro. Il luogo dove questo dialogo potrà “naturalmente” avvenire è ITALGROB.
Una realtà dove, come tutti sanno, non esistono steccati e dove, da sempre, la dialettica, il dibattito propositivo e costruttivo, il confronto fra gli uomini, seppur con le loro storie e le loro idee, ma che anelano sinceramente al bene comune, è foriero di coesione, e quindi di crescita collettiva.
E’ questo quanto auspica ITALGROB, ed è questo, sono certo, quanto desiderano i “veri” distributori italiani.
Andrea Menici
Presidente Italgrob
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