C’era una volta un famoso e seguitissimo evento che caratterizzava l’estate italiana: si chiamava "Un Disco per l’Estate" con tanto di gara fra i più gettonati tormentoni estivi. Il concorso canoro, lanciato nei famosi e rimpianti anni ’60, è andato avanti per altri quarant’anni: dalle canzonette di Orietta Berti fino alla meno stagionata Ivana Spagna, ed ha visto sulla ribalta centinaia di cantanti, alcuni famosi altri pure meteore estive.
Oggi è tutto finito, il disco non esiste più, come sono ormai lontani gli anni ’60, quelli del famoso Boom, dove l’economia italiana cresceva ogni anno a doppia cifra, mentre adesso stiamo di continuo a fare conti per poi trovarci con uno sfiatato zero virgola, se non proprio zero e basta. Stesso rimpianto per il turismo: negli anni ’60 il Bel Paese era primo al mondo per flussi turistici. Oggi purtroppo no, nella speciale classifica dei paesi più turistici siamo solo quinti dopo Francia, Spagna, Usa e Cina. Peccato, anzi peccatissimo, viste le nostre innumerevoli bellezze paesaggistiche, le straordinarie attrazioni culturali e buon cibo. Insomma, avremmo di tutto e di più per essere i leader.
Invece, non riusciamo a recuperare, perché? Politica e operatori del settore potrebbero-dovrebbero impegnarsi di più e meglio in un settore strategico come il turismo e l’ospitalità, un comparto che ha delle potenzialità incredibili, ma forse sono così incredibili che nessuno ci crede visto che il dibattito politico, quello che avviene in maniche di camicia sulle piazze televisive, viaggia in ben altri mari e direzioni.
Direte: ok va beh! Non siamo fra i primi come flusso di visitatori stranieri, però, con il turismo interno andiamo a gonfie vele? Mmmmh, mica tanto, anche qui i numeri non sono proprio tranquilli. Da uno studio di Federalberghi emerge che questa estate 2019 vedrà un calo preoccupante del giro di affari del turismo interno, -9,5% dai quasi 24 miliardi del 2018 ai 21,8 di quest’anno. Sempre secondo Federalberghi resta sostanzialmente stabile il numero degli italiani in vacanza sul suolo patrio, 34,6 milioni, solo +0,3% in più. Il calo del fatturato è dovuto al fatto che i connazionali spenderanno di meno, Federalberghi indica proprio in agosto il mese nel quale gli italiani faranno braccino. Da considerare poi che almeno i 20 milioni di Italiani la vacanza la vedranno da casa loro solo in qualche servizio in TV.
Quindi, anche relativamente al turismo interno qualche opportuna riflessione andrebbe velocemente fatta da parte degli addetti ai lavori, tutta la filiera dell’ospitalità e della stessa ristorazione (produttori-distributori-punti di consumo) dovrebbe necessariamente e velocemente avviare un confronto, ricercare strategie attuarle senza mezzi termini e senza scaricabarile e con la consapevolezza che solo facendo rete si potrà ottimizzare un comparto che è strategico, anzi vitale per l’economia italiana e per lo stesso indotto dell’Ho.Re.Ca.. Non si può continuare, inoltre, a sperare nel meteo come per "Un Disco per l’Estate", anche il clima è cambiato, la bella stagione non è più quella di una volta, il clima è ormai completamente fuori di testa e alterna giorni-settimane, se non mesi (vedi il recente pessimo giugno) ad altri periodi dove il sole spacca le pietre.
Quello degli alti e bassi metereologici è un bel problemone anche e soprattutto per chi si occupa di beverage. Il settore (per lo più la sua maggioranza) è tenuta in ostaggio dal meteo, si aspetta, si spera nella bella stagione per far quadrare al meglio i conti, ma il meteo ormai, come dicevamo prima, è una variabile impazzita che scombina programmi e conti. Diversificare, destagionalizzare, ritarare progetti e obiettivi, riformulare strategie, prendendo atto dei cambiamenti, invece di attendere la grazia dal Cielo. Sarebbe pertanto il caso che operatori e istituzioni facessero squadra e trovassero il modo per far tornare l’Italia del turismo a primeggiare, magari non solo nella bella stagione. Non è facile, però qualcosa si può e si deve fare. Magari, chissà, un nuovo disco per l’estate (diciamo anche file mp3 per essere al passo con i tempi) potrà tornare a tormentare l’estate italiana. Sarebbe un tormento piacevolissimo rispetto a quello di questa stramba estate 2019.
S.I.C.
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