Governo in confusione, definisce prodotti “soverchiamente zuccherati” poi tassa anche le bevande con zero zuccheri e esclude altri alimenti ben più zuccherati.
L’industria delle bevande analcoliche chiede perché il Governo consideri intoccabile una tassa che aumenterà del 28% in media la pressione fiscale su alcune bevande, perché non valgano le stesse valutazioni sull’impatto negativo applicato sulle altre nuove tasse cancellate o ridotte dell’85%. I 5.000 posti di lavoro a rischio nel settore non sono di serie B.
Lo slittamento della sugar tax non cambia una situazione insostenibile, che ha già determinato lo stop agli investimenti. Rimangono le incertezze e preoccupazioni di imprenditori, operai e impiegati del settore e dell’intera filiera, a partire da quella agrumicola italiana. L`80% delle PMI del settore rischia di passere da un utile a una perdita con anche un risultato operativo negativo.
«Rimane una nuova tassa su chi produce e crea posti di lavoro, basata su presupposti sbagliati perché slegati dalla realtà. La sugar tax - sostiene David Dabiankov, direttore generale di ASSOBIBE - è giustificata dal Governo per ridurre i consumi di zuccheri, ma si applica solo alle bevande analcoliche zuccherate i cui consumi sono contenuti, in calo da anni (-25%) e non sono la principale fonte di consumo di zuccheri in Italia. Ulteriore paradosso, si applica anche alle bevande prive di zucchero».
Il Premier ha inoltre definito lo slittamento utile a orientare i produttori “a non produrre bevande soverchiatamene zuccherate”, mentre la misura proposta si applica a prescindere dalla quantità di zucchero presente ed anche alle senza zucchero; pertanto risulta indecifrabile il riferimento così come al punto “così le imprese avranno l’agio temporale per riformulare le loro linee produttive e rielaborare le loro strategie imprenditoriali”, visto che questo è l’unico segmento industriale che già offre ai consumatori bevande con meno zucchero e senza zucchero.
Pochi giorni fa il Governo affermava che ritocchi e correttivi alla sugar tax si sarebbero fatti alla Camera, ora neppure quelli. Le imprese chiedono uno sforzo aggiuntivo prima dell’approvazione dei prossimi giorni in Senato e confermano la disponibilità ad un confronto urgente con il Presidente del Consiglio, così facilitare scelte informate e coerenti.
ASSOBIBE: GLI EMENDAMENTI SUGAR E PLASTIC TAX PRESENTATI NELLA NOTTE SMENTISCONO IL PRESIDENTE CONTE
Urgente incontro per capire: problemi non risolti ma solo posticipati, a rischio 5.000 posti di lavoro
È tempo di chiarezza, rispetto e trasparenza, soprattutto con la votazione in corso. Plastic tax e sugar tax ridotte dell’85%. Falso! La tassa sulla plastica è stata fissata a 50 c/kg e rimane una imposizione enorme su plastiche vendute a 80 c/kg, come il PET. La tassa su un unico prodotto alimentare, le bevande analcoliche, non ha subito alcuna riduzione né modifica: rimasti 10 c/litro di imposta su prodotti venduti anche a 40-50 c/litro dal produttore al dettagliante.
Le bevande analcoliche sono tutte tassate, non solo quelle “soverchiamente zuccherate”, e non sono previste fasce legate a quantità di zuccheri né tempi ragionevoli entro cui adeguarsi. È tassato solo l’1% di calorie assunte quotidianamente. Inoltre, le bioplastiche compostabili non possono essere usate dal settore, quindi l’esclusione è inutile; non sono state escluse le plastiche riciclabili.
«Gli 80.000 tra imprenditori e lavoratori del settore massacrato dalla devastante doppia tassazione del Governo Conte, sugar e plastic tax, chiedono un incontro urgente con la Presidenza del Consiglio per capire perché gli emendamenti annunciati confermano l’accanimento contro un singolo comparto» - afferma David Dabiankov direttore generale di ASSOBIBE. «Di fatto, si rinvia solo di pochi mesi l’entrata in vigore di norme che comportano +60% il costo della plastica e +28% la pressione fiscale sulle bevande zuccherate».
Il Premier, che finora si è rifiutato di incontrare l’industria delle bevande analcoliche, afferma di aver “indirizzato il sistema produttivo verso prodotti eco-compatibili e meno dannosi per la salute, dosando il loro impatto per dare il tempo alle imprese per adeguarsi.” Falso anche questo. Lo slittamento della sugar tax non cambia una situazione insostenibile, che ha già determinato lo stop agli investimenti. Rimangono le incertezze e preoccupazioni di imprenditori, operai e impiegati del settore e dell’intera filiera, a partire da quella agrumicola italiana.
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