La Federazione Italgrob rappresentativa di una categoria fondamentale come quella dei distributori Horeca, è in questi giorni fortemente impegnata su più campi per fronteggiare le pesanti criticità che sta causando l’emergenza coronavirus.
Dopo le ultime restrizioni decretate dal Presidente del Consiglio l’11 marzo, la fortissima limitazione alla circolazione delle persone su tutto il territorio nazionale, alla chiusura totale di tutti gli esercizi e locali del fuoricasa, bar e ristoranti, alla sospensione delle attività di cinema, teatri, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati, la filiera distributiva Ho.Re.Ca. è praticamente ferma e prossima al collasso economico.
«Dobbiamo far sentire le nostre ragioni - dichiara il Presidente di Italgrob Vincenzo Caso – non siamo invisibili, la situazione economica per le nostre aziende è drammatica, l’improvvisa e rapida mancanza di quella liquidità, che era alimentata dai consumi giornalieri di milioni di italiani e turisti stranieri, sta provocando ripercussioni letali, ma purtroppo sui media si parla solo ed unicamente delle criticità degli Hotel, dei ristoranti, etc. Noi invece siamo quella parte della filiera che subirà le conseguenze maggiori. Il Governo deve tenerne conto e farlo velocemente».
«Ci siamo mossi rapidamente su due distinti fronti - dichiara Dino Di Marino, Direttore Generale Italgrob - in primis verso le aziende fornitrici e lo abbiamo fatto a nome di tutti i distributori italiani - alleghiamo qui di seguito il documento. Inoltre, stiamo esercitando insieme ai colleghi di Assobibe e AssoBirra la massima pressione presso Confindustria per ottenere dal Governo, a favore di tutti gli imprenditori italiani della distribuzione, i maggiori benefit possibili. Nella fattispecie chiediamo, la cassa integrazione in deroga per tutte le aziende anche quelle con pochissimi dipendenti e poi la sospensione di tutte le scadenze fiscali dovute in termini di pagamenti IVA, affitti, bollette, mutui fino a quando l’emergenza COVID-19 sarà terminata ed il mercato avrà dato segni di concreta ripresa. Relativamente al grave problema liquidità, considerando che i clienti dei nostri distributori (punti di consumo) non saranno in grado di pagare le future scadenze (e non solo quelle di marzo), puntiamo ad ottenere da ABI (Associazione banche italiane) un aumento temporaneo, nella misura del 30% delle linee di fido dei nostri imprenditori della distribuzione che ne faranno richiesta, per consentire lo smobilizzo dei crediti che hanno verso i punti di consumo».
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