Quattro pilastri per la ripartenza del turismo italiano. È la ricetta proposta in un paper promosso dalla Luiss Bussiness School che, a fronte dello scenario di emergenza, ha stilato un piano articolato che prevede il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, destinazioni, trasporti e imprese ricettive.
In sintesi le misure prevedono: l`innovazione dell’offerta turistica, tramite nuovi modelli di fruizione del prodotto turistico esistente e lo sviluppo di prodotti sostenibili; politiche di sostegno finanziario e fiscale e di rafforzamento patrimoniale al fine di incentivare processi di aggregazione e la creazione di campioni nazionali; misure di tutela dell’occupazione e azioni di up-skilling e re-skilling del personale; azioni di recupero di fiducia nel sistema, attraverso un protocollo sanitario adeguato agli standard internazionali e azioni di comunicazione e posizionamento internazionale.
In primis è necessario sviluppare nuovi modelli di esperienze turistiche con l’obiettivo di rassicurare a stretto giro i turisti sulla capacità dell’Italia di offrire viaggi sani e sicuri. Esempio ne è l’app digitale «Visit Italy» pensata per segnalare tutte le imprese ricettive, i trasporti e le destinazioni che sono in possesso del marchio/certificato «Safe Italy», al fine di promuovere l’immagine dell’Italia come Paese preparato a gestire l’emergenza sanitaria nel rispetto degli standard internazionali. L’app potrà inoltre, nel rispetto della privacy, accompagnare il percorso del turista dal suo arrivo e per tutta la sua permanenza, consigliando esperienze da realizzare e luoghi da visitare sulla base di preferenze e dati raccolti, oltre ad assicurare una esperienza turistica sicura.
In secondo luogo occorrono politiche di sostegno finanziario e fiscale e di rafforzamento patrimoniale così da incentivare processi di aggregazione. Terzo pilastro è rappresentato dalle misure di tutela dell’occupazione e investimenti in programmi di formazione del personale del settore turistico, spesso scarsamente qualificato. Fattore essenziale per garantire il necessario supporto alle azioni di riposizionamento competitivo proposte. Quarto e ultimo pilastro è quello del recupero della fiducia nel sistema, con un protocollo sanitario adeguato agli standard internazionali.Lo Stato dovrà farsi carico del riconoscimento internazionale e/o reciprocità delle misure attuate per assicurare la libertà di movimento delle persone.
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