11 Dicembre 2020

Per un delivery sostenibile


Per un delivery sostenibile

Agli italiani, il delivery piace. I dati parlano chiaro: si tratta di un trend in crescita anche nel post pandemia. Non c’è prelibatezza ormai che non possa essere ordinata con un click e poi gustata comodamente a casa.

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Ma, sebbene sia una indubbia comodità, è utile ricordare che ordinare a domicilio ha un impatto ambientale non indifferente. Il delivery impone una responsabilità sempre maggiore in tal senso e richiede buone pratiche affinché i piaceri gastronomici rispettino l’ambiente. Del resto, lo detto anche la Guida Michelin, che quest’anno ha distribuito i suoi primi riconoscimenti green: la sostenibilità conta anche nella ristorazione. Vediamo dunque un breve vademecum del giusto consumo a casa. Si parte da una ordinazione consapevole che eviti lo spreco alimentare.

Ordinare dunque solo ciò che si riesce a mangiare. Poi se c’è la possibilità, meglio scegliere ristoranti che utilizzano ingredienti biologici: hanno un minor peso sull’ambiente, lo rispettano, facendo lo stesso con la nostra salute. Quanto alla consegna meglio una modalità di consegna sostenibile e dare le giuste indicazioni per la consegna, in modo da evitare ai riders inutili sprechi, o privilegiare un delivery di vicinato. Importante poi evitare di chiedere stoviglie superflue e preferire un packaging plastic-free.

Sono molti i ristoranti che hanno adottato imballaggi privi di plastica sostituendoli con compostabili, biodegradabili e riciclabili. Non buttar via gli avanzi, ma dar spazio alla creatività con ricette di riciclo del cibo non consumato. Infine è fondamentale un corretto smaltimento dei rifiuti. Tra quelli su cui si commettono più errori, ad esempio, c’è il cartone della pizza: se pulito, va riciclato nella carta; se sporco, nell’umido o nell’indifferenziato (a seconda del regolamento dell’azienda che gestisce i rifiuti nel tuo comune).

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