Attualità
11 Luglio 2022Intelligenza artificiale, blockchain, marketing, riduzione sprechi: la tecnologia aiuta le imprese a fare meglio
L’innovazione digitale, ormai necessaria, sta portando notevoli cambiamenti anche nel settore agroalimentare, per migliorare l’efficienza non solo della produzione, ma anche delle fasi successive della catena.
L’introduzione dell’Internet of Things nella filiera, grazie a sensori e macchinari intelligenti, consente di avere informazioni in tempo reale sull’andamento del raccolto agricolo e dell’allevamento e sulla logistica, in modo da raggiungere un maggior coordinamento fra produzione e vendita al consumatore finale.
L’Agricoltura 4.0 si sta diffondendo fra le aziende agricole italiane che si affidano sempre di più a macchine e attrezzature agricole connesse, e a sistemi di monitoraggio e controllo applicabili anche a mezzi e attrezzature agricole post-vendita. In questo modo si possono tenere monitorati i processi di coltivazione e raccolta analizzando lo stato dei terreni, in base anche alle condizioni metereologiche e alla temperatura, così da adeguare la quantità di acqua necessaria e l’uso di fertilizzanti.
Le imprese, inoltre, possono sfruttare le nuove possibilità date dalla digitalizzazione non solo per vendere e promuovere i propri prodotti tramite e-commerce e tecniche di marketing, ma anche per fornire maggiori informazioni sulla qualità dei prodotti e sulla loro produzione. La blockchain, infatti, permette di tracciare i prodotti lungo tutta la filiera per renderla più efficiente e, allo stesso tempo, sostenibile, responsabile e trasparente. L’utilizzo di questa tecnologia consentirebbe di garantire, in maniera semplice e immediata, origine, provenienza certificata e qualità dei prodotti alimentari. In questo modo, i consumatori, sempre più attenti a quello che mangiano, hanno la possibilità di risalire agli ingredienti utilizzati e alla loro produzione, tramite la scannerizzazione di QR code presenti sulla confezione.
Così facendo, inoltre, si ostacolerebbe il fenomeno dell’Italian Sounding che vede l’agroalimentare fra i settori più penalizzati: sono sempre più frequenti, infatti, i casi in cui i consumatori sono convinti di comprare prodotti autentici e dall’origine controllata, ma in realtà sono ingannati da immagini, nomi e marchi che evocano alimenti tipici italiani senza esserli.
Il digitale, infine, rappresenta anche un ulteriore canale contro lo spreco di cibo. Negli ultimi anni si sono diffuse numerose applicazioni che permettono a commercianti, supermercati e ristoratori di vendere a prezzi ridotti cibi prossimi alla scadenza o al deperimento, evitando così che siano scartati a fine giornata. Tale attività coniuga sia l’interesse dei rivenditori sia quello dei consumatori, permettendo loro di risparmiare sul costo della spesa.
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