Vino
09 Novembre 2022Il Presidente del Gruppo Vino Luca Rigotti lancia un allarme rispetto alle minacce che gravano sul settore
Si è svolto a Bruxelles pochi giorni fa l'evento "2022 Annual Copa-Cogeca Wine Harvest Event" durante il quale il Presidente del gruppo Vino Luca Rigotti ha presentato le previsioni di vendemmia e la situazione del mercato del vino al livello europeo, alla presenza di numerosi giornalisti di diversi Stati membri, rappresentanti istituzionali e altri stakeholder.
Nonostante le iniziali preoccupazioni legate all'andamento climatico - caratterizzato da eventi estremi sempre più frequenti e dalla forte siccità dei mesi estivi - le previsioni vendemmiali risultano soddisfacenti da un punto di vista quantitativo e particolarmente positive sul fronte della qualità. Nello specifico, la produzione vinicola dell'UE per il 2022 dovrebbe essere leggermente migliorata (+2%) rispetto alla campagna precedente, ma è ancora inferiore alla media degli ultimi 5 anni.
A preoccupare il settore è la grave situazione causata dall'aumento dei costi di produzione. «I costi ormai alle stelle stanno mettendo a repentaglio la sostenibilità economica dei viticoltori e delle cantine in tutta l'UE» afferma Luca Rigotti. «L'impennata dei costi energetici e i rincari dei fattori della produzione e degli imballaggi (vetro, cartone e fertilizzanti) nonché dei trasporti e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali sono accompagnate da un calo del potere d'acquisto dei cittadini dell'UE. È fondamentale quindi adottare misure per normalizzare quanto prima i livelli dei costi dell'energia e dei materiali. Un'altra minaccia è rappresentata dall'approccio ideologico rispetto al tema vino e salute: occorre puntare su campagne informative ed educative a favore dei consumatori che facciano leva sulla distinzione tra consumo consapevole e abuso di vino, tenendo conto che l'approccio proibizionista non ha mai portato a risultati efficaci».
Durante l'evento, considerando i recenti sviluppi geopolitici e le sfide imposte dal mercato e dai cambiamenti climatici, sono stati affrontati i temi che più rappresentano, a parere del Presidente Rigotti, le priorità per il settore vitivinicolo: il commercio internazionale, la digitalizzazione e l'innovazione. In merito a quest'ultimo punto, con particolare riferimento al tema ambientale, Rigotti ha affermato che «i produttori sono già impegnati a mitigare l'impatto dei cambiamenti climatici e preservare l'ambiente ma alcuni obiettivi posti dalle politiche europee, come quelli indicati dalla proposta di regolamento sull'uso sostenibile dei fitofarmaci, sono irrealizzabili».
«Su questo fronte abbiamo bisogno di strumenti innovativi e alternativi, di ricerca e di sperimentazione di nuove tecnologie, come il genome editing, nonché di un tempo congruo per raggiungere i nuovi traguardi» ha detto Rigotti. «Si tratta di proposte per le quali il settore vitivinicolo europeo vuole essere protagonista e attore attivo per trovare soluzioni che siano però raggiungibili senza che queste mettano a rischio la stabilità economica delle imprese. Senza contare il ruolo trainante del settore nonché dell'indotto rispetto al comparto agroalimentare UE, in grado di esprimere, come anche testimoniato durante il difficile periodo pandemia, un importante ruolo di sostenibilità sociale».
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