Vino
22 Novembre 2022Nonostante l'incertezza del clima, il raccolto è stato più che soddisfacente per la cantina in Alto Adige
Un’annata positiva e quasi sorprendente per Puntay, fiore all'occhiello di Erste+Neue, cantina di Caldaro in Alto Adige-Südtirol a due passi dall’omonimo lago e con vigneti che vanno dai pendii più bassi della Costiera della Mendola fino ad arrivare alle pendici delle Dolomiti.
«Siamo molto soddisfatti per l’oggettiva qualità delle uve portate in cantina, soprattutto se pensiamo all’incertezza del clima, che è stato particolarmente caldo e siccitoso in quest’annata» spiega Andrea Moser, enologo della cantina. «Le piante hanno retto bene lo stress idrico dovuto alla scarsità di piogge nel periodo estivo. In questo siamo stati sicuramente agevolati anche dall’altitudine media alla quale si trovano i nostri vigneti, che in alcuni casi raggiungono gli 800 metri sul livello del mare».
La vendemmia è stata contrassegnata da un deciso anticipo rispetto alla normalità: le basi spumante prima ed a seguire le varietà a bacca bianca, come il Pinot Grigio e il Pinot Bianco, sono state raccolte durante la terza settimana di agosto e non nella prima parte di settembre come di consueto. «Chardonnay e Sauvignon Blanc sono le due varietà che più sono riuscite a raggiungere una maturità davvero sorprendente, che si tradurrà poi in aromi molto coinvolgenti nel bicchiere. Fattori che si sommano alla presenza di pH bassi e acidità insperate» continua Moser.
Anche per quanto riguarda le varietà a bacca rossa c’è grande soddisfazione: le uve portate in cantina presentavano un ottimo stato sanitario, grazie al basso o assente sviluppo di malattie fungine come botrite o marciume. Tutte notizie positive che hanno reso perfetta anche la prima vendemmia integralmente biologica per le uve che poi daranno origine ai vini della linea Puntay di Erste+Neue.
«Il biologico fa parte dell’approccio di alcuni dei nostri soci della nostra cantina sin dall’inizio del nuovo millennio: i primi vigneti in conversione risalgono, infatti, agli anni 2003 e 2004 e oggi sono circa una quarantina quelli convertiti completamente al biologico. Siamo fortemente convinti dell’importanza di portare avanti una conduzione viticola rispettosa dell’ambiente e quindi sostenibile. Proprio per questo la cantina aderisce al protocollo Fair'n Green dal 2018, una certificazione tedesca molto impegnativa che rende misurabili e verificabili gli obiettivi che definiscono un’azienda davvero sostenibile» conclude Moser.
Bisognerà aspettare il 2024 però per poter assaggiare i vini della linea Puntay che entreranno in commercio completamente biologici.
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