Attualità

06 Dicembre 2022

Maxi bollette mandano in rosso i conti dei pubblici esercizi, l'allarme lanciato da Fipe

Luciano Sbraga: «Garantire liquidità per pagare le bollette e vigilare sulla speculazione»


Maxi bollette mandano in rosso i conti dei pubblici esercizi, l'allarme lanciato da Fipe

Pochi giorni fa Luciano Sbraga, Vice Direttore generale di Fipe-Confcommercio, nel corso dell’audizione davanti ad ARERA, l’agenzia che si occupa di regolare il mercato dell’energia a livello nazionale, ha lanciato l'allarme: «senza una vigilanza attiva da parte dell’Autorità di regolazione per Energia, Ambiente e Reti sui fornitori, le misure adottate per mitigare gli effetti del caro bollette rischiano di essere inefficaci».

Secondo un’analisi dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, quest’anno bar e ristoranti spenderanno circa 9 miliardi di euro per il pagamento delle bollette, 6 miliardi di euro in più rispetto al 2021. In pratica, mediamente ciascun bar sarà costretto a far fronte a una spesa di 16mila euro per luce e gas a fronte dei 5,5mila euro di un anno fa. Discorso analogo per i ristoranti che in media spenderanno 34mila euro, rispetto agli 11mila del 2021.

«Questa stangata arriva dopo due anni di forte contrazione dei consumi che ha messo a dura prova la tenuta del settore. La chiusura di 40 mila imprese e la cancellazione di 200 mila posti di lavoro sono lì a testimoniarlo» spiega Sbraga. 

Ciò che deve maggiormente preoccupare è che l’incidenza del costo dell’energia peserà sul conto economico quasi 3 volte più che nel 2021. Secondo una simulazione dell’Ufficio Studi, infatti, se un anno fa le bollette incidevano per il 4,6% sui ricavi di un esercizio medio, quest’anno l’incidenza salirà al 13,3%. Da qui la richiesta ad ARERA di vigilare affinché i fornitori mettano tempestivamente a disposizione delle imprese le informazioni necessarie per utilizzare i crediti d’imposta introdotti dal governo Draghi e confermati dall’esecutivo Meloni.

La scadenza del 16 marzo 2023 per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’importo di credito maturato nel 2022, pena la decadenza dal diritto alla fruizione dei crediti stessi, appare, secondo il Vice Direttore generale di Fipe-Confcommercio, eccessivamente penalizzante. «La procedura di calcolo non sempre è agevole sempre le società fornitrici danno le informazioni tempestivamente. I Pubblici Esercizi soffrono di una forte carenza di liquidità dovuta a tre anni particolarmente difficili segnati dall’emergenza Covid, dall’impennata dei costi di approvvigionamento delle materie prime energetiche ed alimentari» conclude Sbraga.

TAG: CARO ENERGIA,FIPE,LUCIANO SBRAGA

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