Attualità

12 Gennaio 2023

Il foodservice verso l’ecosistema con gli standard GS1

L’iniziativa di GS1 Italy trova terreno fertile in una filiera che migliora l’efficienza delle relazioni e dei processi


Il foodservice verso l’ecosistema con gli standard GS1

Il foodservice è un settore in cui lo standard è non avere standard ma contemporaneamente è sottoposto a un’evoluzione in forte accelerazione dovuta al cambio generazionale, alla ricerca di strutturazione da parte delle aziende, alla spinta e all’apertura all’innovazione, digitale in primo luogo. Insomma un terreno fertile per accogliere le sollecitazioni e gli stimoli di GS1 Italy. Con queste prospettive due anni fa nasceva l’iniziativa Foodservice.

«È un percorso che stiamo facendo con le aziende attraverso tavoli di lavoro nei quali vengono definite delle regole che abilitano soluzioni di valore per tutto il sistema. Chi è coinvolto? Produttori, distributori e grossisti, fino ad arrivare ad associazioni, solution technology provider e, dall’anno prossimo, aziende della ristorazione organizzata con l’intento di creare un ecosistema molto ampio, di riferimento per tutta la filiera del Foodservice», spiega Paolo Cibien, industry engagement manager di GS1 Italy.

Dopo la prima fase di avvio che ha permesso di pubblicare la segmentazione dei punti di consumo, l’attività dei gruppi di lavoro si sta concentrando, in collaborazione con Progettica, sul passaggio del settore agli standard GS1, a partire dall’identificazione dei prodotti, dei cartoni e dei pallet, da cui partono tutti i processi secondo gli standard globali, per arrivare ai processi legati allo scambio delle informazioni strutturate legate alle transazioni, come l’EDI, e quelle legate all’anagrafica e immagini di prodotto.

«L'adesione di numerose aziende (oltre quaranta nei diversi gruppi di lavoro), tra le quali anche piccoli e medi attori nazionali e regionali dell’intermediazione del settore Horeca che partecipano e vogliono contribuire all’iniziativa, è una conferma del fatto che si tratta di un percorso coerente che porta valore alle aziende», sottolinea Cibien.

Il primo passo per la transizione dell’Horeca verso gli standard globali GS1 è l’adozione di un linguaggio comune con benefici operativi (minori errori, relazioni normalizzate e certificate, informazioni di prodotto complete e attualizzate) ma anche immateriali, come una maggiore professionalità della filiera, il miglioramento della qualità delle relazioni e una migliore descrizione dei prodotti e delle immagini come strumento per una vendita più efficace.

Nella fase iniziale il 77% dei distributori coinvolti aveva dichiarato di integrare il GTIN nelle proprie anagrafiche di prodotto e il 60%-65% circa dei loro fornitori sono utenti GS1. Il 50-55%  degli articoli ha il GTIN. «È un dato importante perché dimostra quanto in realtà il codice a barre sia veramente uno standard diffuso in ogni ambito. Manca invece la consapevolezza di quali benefici possa apportare il suo utilizzo esteso affinché integrazione e manutenzione dei GTIN diventi una prassi consolidata anche in questa filiera.

Con il gruppo di lavoro stiamo sviluppando questa consapevolezza e su loro richiesta, poi, abbiamo prodotto una guida pratica per la codifica e agevolato il riconoscimento dei benefici nell'adozione delle soluzioni GS1, registrando una risposta positiva dalla filiera e, soprattutto, un’importante apertura dei piccoli produttori»,
commenta Cibien che aggiunge: «stiamo favorendo lo sviluppo di soluzioni che rendano più accessibile e immediato il trasferimento delle informazioni all’interno dei sistemi di gestione delle aziende Horeca. Anche in questo caso partirà un progetto pilota con due distributori per testare la soluzione. È importante ancora una volta rilevare che la volontà di creare un ecosistema aperto sta aiutando questo percorso in un settore che si è dimostrato disponibile all’ascolto e pronto a confrontarsi e a strutturarsi. Ma siamo solo agli inizi».

TAG: DIGITALIZZAZIONE,FOODSERVICE,GS1 ITALY,PAOLO CIBIEN,TRACCIABILITÀ

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