Attualità
25 Aprile 2023In Oriente l'ennesimo tentativo di approfittare indebitamente della notorietà e delle caratteristiche del nostro Parmigiano Reggiano
Il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo ammonta a oltre 100 miliardi, con vini e formaggi in testa alla classifica dei prodotti maggiormente taroccati. Un malaffare che sembra difficilmente arginabile, data la sua grandezza e la distanza in cui si sviluppa, ma ogni tanto ci sono notizie che fanno tirare un sospiro di sollievo come quella, giunta poche settimane fa, relativa a un nuovo successo messo a segno dal Consorzio del Parmigiano Reggiano a Singapore.
Il giudice dell’Alta Corte di Singapore ha respinto il ricorso di Fonterra Brands che, in seguito alla registrazione nel Paese del nome Parmigiano Reggiano come Indicazione Geografica, ha presentato un’istanza per richiedere che il termine “Parmesan” non venisse considerato una traduzione del nome della DOP. Scopo dell’azienda era limitare la portata della protezione dell’IG Parmigiano Reggiano al fine di commercializzare senza contestazioni a Singapore, col nome “Parmesan”, un formaggio provvisto del marchio “Perfect Italiano”, che adotta i colori del tricolore italiano sulla sua confezione benché prodotto in Nuova Zelanda e/o Australia.
Il Consorzio si è prontamente opposto, ottenendo una decisione favorevole dall’ufficio IPOS (Intellectual Property Office of Singapore). L’appello da parte di Fonterra Brands davanti all’Alta Corte di Singapore è stato rigettato: il giudice ha stabilito che “Parmesan” va considerato una traduzione di “Parmigiano Reggiano”, come dimostrato dal Consorzio.
Fermato dunque l'ennesimo tentativo di approfittare indebitamente della notorietà e delle caratteristiche della DOP che può essere prodotta esclusivamente nella sua zona d’origine comprendente le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno. Nel 2008, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che solo il formaggio Parmigiano Reggiano DOP può essere venduto con la denominazione Parmesan all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, la normativa che protegge il nome Parmigiano Reggiano all’interno dell’UE non vale in tutti i Paesi del mondo, aprendo la porta a usi non corretti del nome per formaggi prodotti negli Stati Uniti e in altre nazioni.
Il Consorzio stima che il giro d’affari del falso Parmesan fuori dall’Unione europea sia di 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia oltre 3 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato.
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