Vino
03 Luglio 2023L'inattesa ondata di malattia delle viti, alimentata delle piogge giunte dopo il lungo periodo di siccità, interviene su uno scenario di mercato preoccupante
L'Abruzzo e la Puglia sono sotto attacco di peronospora e ciò, pare, possa causare importanti tagli di produzione del vino, rispettivamente del 40 e del 30%.
Le stime arrivano dall'Osservatorio di Unione Italiana Vini (Uiv), che conferma anche i pronti riflessi dei mercati con le quotazioni del vino sfuso rosso che dopo mesi di calma hanno registrato un balzo del 16%.
L'inattesa ondata di malattia delle viti, alimentata delle piogge giunte dopo il lungo periodo di siccità, interviene su uno scenario di mercato preoccupante. Il Comune di Cerignola (Foggia) ha già deliberato la richiesta per il riconoscimento dello stato di calamità naturale.
«Le cospicue precipitazioni piovose hanno causato inondazioni nei campi e l ’impossibilità degli agricoltori di entrare in vigneto per effettuare i trattamenti ha generato la proliferazione incontrollata del fungo della famiglia delle Peronosporaceae» commenta Sergio Cialdella, assessore all’Agricoltura per il Comune di Cerignola.
«Abbiamo provveduto a inviare all’attenzione dell’assessore all’Agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, la richiesta di un intervento urgente in favore dei nostri agricoltori, sul cui lavoro si fonda una fetta determinante dell’economia locale. C’è il rischio concreto che ulteriori raccolti siano compromessi tanto da portare alla diminuzione dell’uva o alla mancata produzione. È uno scenario che sta allarmando i nostri agricoltori e quanti vivono la terra col sudore e sacrificio. Come amministratori abbiamo l’obbligo di farci portavoce di queste angosce chiedendo risposte concrete alla Regione».
La situazione è preoccupante perché la peronospora si sviluppa all’interno dell’acino e non lo fa maturare penalizzando la produzione sia sotto il profilo quantitativo che qualitativo: «Fare vino in queste condizioni è impossibile» spiega il docente di Viticoltura ed Enologia dell'Università di Milano, Attilio Scienza. «Bisogna intervenire con prodotti fitosanitari e tagliare le piante più giovani togliendo così spazio alla peronospora per propagarsi. Molti viticoltori sono restii a intervenire per evitare di far lievitare i costi di produzione ma è necessario per non mettere a rischio anche la produzione degli anni futuri».
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