Economia

05 Ottobre 2022

Orsini di Confindustria, «occorre restituire certezza agli strumenti fiscali»

C'è bisogno di un Sistema-Paese all'altezza della sfida


Orsini di Confindustria, «occorre restituire certezza agli strumenti fiscali»

In una recente intervista rilasciata al Sole 24 Ore, Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il Credito, la Finanza e il Fisco, afferma che il Dl Aiuti Ter sia riuscito ad ampliare i termini per la restituzione dei crediti di imposta ReS utilizzati dal 2015 al 2019 «e le imprese avranno un mese in più per valutare se hanno effettuato compensazioni indebite a causa di errori nel calcolo o nella selezione delle attività agevolabili. Abbiamo preso tempo ed era il minimo da fare. Il Ministro Giorgetti ha sostenuto questa nostra richiesta ma è solo un primo passo, ora la questione va affrontata nel merito».

Orsini ha colto l'occasione per evidenziare quanto sia stata disastrosa la gestione del credito ReS, «nonostante le proposte avanzate da Confindustria per correggere la rotta. Sono state elaborate successive interpretazioni sulle attività agevolabili, in sede di accertamento, non sempre si è dato conto di queste evoluzioni interpretative, limitandosi ad applicare retroattivamente. A ciò si aggiunge una pesante risposta sanzionatoria, con risvolti penali, anche nei casi di meri errori nella identificazione delle attività agevolabili»

Secondo il Vicepresidente, «non si tratta di frodi - quelle vanno perseguite con determinazione - stiamo parlando di errori, determinati da un quadro definitorio non del tutto limpido, in una materia che richiede competenze extra-fiscali. È nell'evidenza di tali criticità che, a fine 2021, è stata prevista la possibilità di restituzione del credito. Una sorta di "sanatoria" che appare come una resa incondizionata di fronte alle difficoltà gestionali esposte. Ne è seguito l'invio massivo di lettere di compliance da parte dell'agenzia delle Entrate: questo ha alimentato i dubbi dei contribuenti che hanno agito in totale buona fede».  

«Le nostre imprese ora fronteggiano enormi difficoltà ma, come gli equilibristi, non dobbiamo fissare il baratro bensì tenere gli occhi fermi sulla meta e andare avanti. C'è bisogno di un sistema Paese all'altezza della sfida - ha proseguito Orsini -, che dimostri prontezza di intervento per ridurre il patologico grado di incertezza che stiamo vivendo. Ci vuole visione d'insieme e la volontà di costruire efficaci politiche industriali.

Nel merito, credo che non si possa mai prescindere - sia nella fase ‘genetica’ sia nella gestione degli incentivi automatici fiscali - da una sinergia migliore tra le Amministrazioni, con un approccio necessariamente multidisciplinare che coinvolga diversi attori della PA e del mondo delle imprese».


TAG: CONFINDUSTRIA,EMANUELE ORSINI,INDUSTRIA

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