Chi dice birra, dice… “chiara”. Anche se si può ormai scegliere tra 1.500 marchi di birra, sempre più diversificati per stili e gradazione, resta un dato di fatto, che può per certi versi apparire sorprendente. I 30 milioni di italiani (58,5% del totale) che consumano birra, secondo una ricerca Makno/AssoBirra, quando decidono di berla, la scelgono “chiara” 9 volte su 10. E lo fanno anche 12 milioni di donne che rappresentano il 42% del totale dei consumatori di questa bevanda.
La birra chiara piace soprattutto nella sua versione in bottiglia, formato che assorbe oltre i tre quarti delle sue vendite, il 15% delle volte viene spillata dai fusti con la classica spina, mentre circa una volta su 10 la versiamo dalla lattina in alluminio.
Fatto sta che beviamo – dati AssoBirra - oltre 15 milioni di ettolitri di birra chiara all’anno, in pratica più di 25 litri a testa (su un totale di 28) e il suo colore biondo, le trasparenze seducenti, i cromatismi dorati e la sua schiuma bianca e compatta ci fanno sempre più spesso compagnia in tante occasioni e momenti della giornata: l’aperitivo al bar o la serata con gli amici a vedere la partita in tv, la cena a casa o quella fuori, in pizzeria o al ristorante, il pranzo nel segno della leggerezza o il drink per rinfrescare la calura delle serate estive.
Una cosa è certa: la “chiara” è stata la tipologia che ha fatto scoprire il gusto della birra agli italiani, la prima ad essere consumata nel nostro Paese a tutte le latitudini. Da quando la birra è stata prodotta su larga scala – le prime aziende birrarie italiane nascono nella seconda metà del 1800 – la “chiara” ha potuto essere consumata nei caffè, nei bar e nei “vini e olii” della Penisola lontani centinaia, a volte migliaia di chilometri dal suo luogo di produzione. E, con l’avvento del frigorifero e della grande distribuzione, ha bussato alle nostre case. Nel mezzo, si è fermata negli eleganti caffè liberty degli anni Venti, ha girato di piazza in piazza nei paesi e nelle città con il mitico camion-bar per delle “rivoluzionarie” prove d’assaggio, ha conquistato la comunicazione pubblicitaria con Carosello e con slogan storici come “Chi beve birra, campa cent’anni” del 1929 o il “Birra, e sai cosa bevi!” con cui Renzo Arbore invitava a meditare i consumatori degli anni Ottanta.
AssoBirra: la chiara sinonimo di birra italiana. export a 1,7 mln di ettolitri
“È un dato di fatto che la birra chiara, leggera e poco alcolica, ha per oltre un secolo accompagnato gli italiani e continua ad essere la tipologia preferita dai nostri connazionali" – dichiara Filippo Terzaghi, direttore di AssoBirra, l’Associazione che riunisce produttori industriali e artigiani della birra e del malto. "Ma rileviamo con piacere che la ‘chiara’ sta diventando sinonimo di birra italiana anche all’estero. Le aziende associate ad AssoBirra ne esportano oltre 1,7 milioni di ettolitri, il doppio rispetto a 5 anni fa e viene apprezzata maggiormente proprio in quei paesi a forte tradizione birraria: una su 3 viene bevuta in Europa, soprattutto in Gran Bretagna, Francia e Olanda, il resto viene assorbito da Paesi Terzi a forte tradizione birraria, come Stati Uniti, Australia e Sudafrica. Ci auguriamo che questo trend possa proseguire.”
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