Il Gruppo Campari celebra oggi il suo decimo anniversario dalla quotazione in Borsa avvenuta nel 2001. Durante questo periodo Campari ha arricchito il proprio patrimonio per diventare una delle principali aziende dell’industria globale del beverage con un portafoglio di 45 marchi premium e super premium venduti in 190 paesi.
Durante questo decennio Campari ha realizzato una solida e costante crescita a doppia cifra, a cui hanno contribuito in egual modo crescita organica e crescita per linee esterne. Gruppo Campari ha quasi triplicato le vendite e la profittabilità dal 2000 al 2010: le vendite sono cresciute da € 434 milioni a € 1.164 milioni, l’EBITDA da € 106 milioni a € 299 milioni, e l’utile netto da € 53 milioni a € 156 milioni.
Il buon andamento della performance operativa di Campari dalla sua quotazione si è riflesso sull’andamento del titolo, che ha registrato la migliore performance sia nell’industria globale degli spirit sia tra le IPO avvenute del 2001 in Italia, nonché una delle crescite più forti tra i titoli dell’indice FTSE/MIB dal 2001. Un azionista che avesse acquistato un azione Campari nel 2001 per €1,55 potrebbe ora rivendere la stessa azione per € 5,80, con un incremento assoluto del +274%. I termini di rendimento totale, ovvero includendo i dividendi, l’incremento è stato di +307% e +350% nel caso i dividendi fossero stati reinvestiti. Questa performance corrisponde a un rendimento totale (inclusi i dividendi) dall’IPO del +15% all’anno. Inoltre, in termini di performance relativa, Campari ha sovraperformato l’indice FTSE/MIB (l’indice delle blue chip di Borsa Italiana di cui Campari, il solo titolo quotato in Italia nel beverage, è entrato a far parte dal 2009) del +320%, e l’indice DJ STOXX 600 food & beverage del +231%. In termini di scambi, il controvalore medio giornaliero del titolo Campari è salito da € 1,2 milioni nel 2001 a € 9,6 milioni nel 20113.
Bob-Kunze Concewitz, Chief Executive Officer, ha dichiarato: «Campari ha avuto uno straordinario successo dalla quotazione in Borsa nel 2001. E’ con grande soddisfazione che celebriamo questa tappa fondamentale e i veri protagonisti del nostro successo: i marchi, le persone e una strategia di crescita vincente. Abbiamo costruito negli anni un business molto solido, grazie a una visione di lungo periodo degli azionisti e del management che hanno portato l’azienda in quotazione nel 2001. Confidiamo in molti altri decenni di crescita, puntando su un portafoglio, un’organizzazione e un network distributivo sempre più forti».
Relativamente a questo anniversario, Raffaele Jerusalmi, Chief Executive Officer of Borsa Italiana, ha commentato: «Campari rappresenta uno dei fiori all`occhiello del nostro listino ed è sicuramente uno dei migliori esempi di come attraverso la quotazione in Borsa si possano conseguire e realizzare i propri piani di sviluppo. Come Borsa Italiana siamo felici di aver potuto accompagnare la società in questo suo importante percorso».
Nell’ultimo decennio, relativamente alla crescita organica, Campari ha beneficiato di grande focus sul brand building tramite una forte attenzione e un’approfondita conoscenza del consumatore finale, un aumento degli investimenti above-the-line per quanto riguarda le spese in pubblicità e promozioni, nonché l’innovazione.
La crescita organica è stata supportata da una serie di acquisizioni di successo che hanno rafforzato e diversificato il portafoglio di Campari nel mondo. Campari ha acquisito oltre 24 marchi dalla sua quotazione. Si ricordano, in particolare, l’acquisizione nel 2001 di Skyy Spirits, LLC, proprietario di SKYY Vodka, una delle principali vodka di alta gamma negli Stati Uniti, che ha permesso a Campari l’accesso diretto allo strategico mercato statunitense; l’ acquisizione nel 2003 di Aperol, uno dei marchi con la crescita più forte nel mercato mondiale degli spirit; e l’acquisizione nel 2009 di Wild Turkey, premium bourbon whiskey leader nella propria categoria di mercato. Quest’ultima acquisizione, la più grande nella storia del Gruppo, ha significativamente rafforzato la massa critica del Gruppo e ulteriormente migliorato il profilo del proprio portafoglio nel mercato altamente profittevole degli Stati Uniti. Inoltre, ha creato l’opportunità di un accesso diretto all’interessante mercato spirit australiano.
Un’ulteriore evoluzione chiave del Gruppo durante l’ultimo decennio riguarda l’allargamento della propria piattaforma operativa globale. Al momento della quotazione, il 57% delle vendite erano attribuibili all’Italia, il mercato domestico; dieci anni dopo, attraverso acquisizioni, investimenti in marchi internazionali e la creazione di nuove piattaforme distributive, le filiali sono aumentate da 4 nel 2000 a 13 nel 2010 e i mercati fuori dall’Italia contano ora per il 64% delle vendite, mentre i mercati emergenti sono cresciuti dal 8% al 16%.
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