Con due decreti il governatore del Veneto Luca Zaia ha fissato il limite degli ettari di terreno destinabili alla produzione del Prosecco Doc, un provvedimento che, commentano le parti interessate, servirà a qualificare il prodotto e a controllarne meglio l’origine.
Fino alla campagna 2013/2014 i vigneti della Doc Prosecco non potranno superare i ventimila ettari (di cui 16.500 in Veneto e 3500 in Friuli Venezia Giulia). Raggiunti i ventimila ettari non sarà possibile iscrivere altri vigneti alla lista dedicata ai terreni destinati alla produzione di Prosecco fino al 2014. Questo “blocco”, spiega Luca Zaia è un atto che ha come scopo «consolidare e proteggere le potenzialità del Prosecco nel mondo».
Il prossimo obiettivo della giunta regionale è ora quello di gestire al meglio la rinomata Doc e potenziare l’export verso India e Cina.
Franco Manzato, assessore regionale all`agricoltura e promotore dei due decreti commenta positivamente la firma di Zaia: «La produzione controllata di Prosecco giova non solo al prodotto, ma anche ai redditi degli operatori di settore. La nostra produzione è fondamentale per l`economia agricola del Veneto, e per questo ritengo opportuno far nascere un tavolo periodico di confronto tra il Consorzio di tutela del Prosecco Doc, il Conegliano Valdobbiadene, il Colli Asolani e ovviamente la Regione Veneto, al fine di monitorare le esigenze di mercato».
Soddisfatta anche la Confederazione Agricoltori del Veneto insieme alla Cia Veneto che vedono nel provvedimento uno strumento per non far crollare i prezzi del prodotto e per rilanciare il territorio.
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