Roger Scruton, è un filosofo di Oxford diventato noto anche per il suo libro dedicato al vino “Bevo dunque sono”. Il volume, sia chiaro, è un libro di “pensiero” sul vino, non una guida di critica delle etichette. Dopo la sua “fedeltà alla linea” del vino, ora Scruton ha virato per esaltare il Prosecco; un colpo di fulmine a primo assaggio dopo una visita alle colline del Cartizze. Scruton è giunto in Italia, come i viaggiatori dell’ottocento, per un percorso di formazione culturale e spirituale, nella patria, insieme alla Francia, del vino. Il viaggio è stato stimolato dall’invito del Presidente dell’Accademia Italiana della Vite e del Vino professor Antonio Calò, mentre Gianluca Bisol ha ospitato l’illustre professore.
Scruton ha dovuto ammettere la propria ignoranza sul Prosecco e la rinnovata passione per queste bollicine: «Nel passato, ho pensato sempre che il Prosecco fosse una specie di imitazione dello Champagne: sono stato ignorante sull’uva e sul metodo che si utilizza per farlo e adesso ho molto imparato sul Prosecco ed ho un grande rispetto per questo vino. È molto diverso, non è semplice, è un vino che esiste in molte variazioni, che si può utilizzare in tante occasioni e in tanti generi di celebrazioni. Io mi sono convertito al Prosecco».
«È un luogo magnifico – dice poi dell`isola di Mazzorbo, sede di Venissa - è molto calmo e toccante anche come atmosfera. La cosa che ha fatto Gianluca (Bisol, ndr) è meravigliosa, è un esempio per noi in Inghilterra... fare qualche cosa con un piccolo pezzo di terreno non utilizzato e convertirlo in qualche cosa di buono è magnifico».
Come è ovvio e giusto che sia, il presidente del Veneto Luca Zaia ha accolto le perole del professore inglese con orgoglio: «Mi fa molto piacere che Scruton abbia colto il significato profondo del binomio tra Prosecco e territorio che gli dà vita, soprattutto là dove questo vino esprime il massimo della eccellenza. Un binomio, quello tra terra e uva, esaltato anche dalla visita a Venissa, dove è stato realizzato il recupero di una antica vite veneziana come la Dorona assieme a quello di un’area Venezia, nell’isola di Mazzorbo, molto singolare e che correva il rischio di rimanere abbandonata».
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
03/01/2025
Con oltre 13 milioni di arrivi e 37 milioni di presenze turistiche nel periodo tra gennaio e agosto 2024, la Lombardia conferma la sua attrattività e si distingue come una delle mete più ricercate,...
02/01/2025
Si chiama Spum.E (acronimo di Spumantistica Eugubina) il progetto di ricerca che pone le basi per la possibile nascita di un distretto della spumantistica umbra. Se andasse in porto, ciò...
30/12/2024
Secondo una recente ricerca di Nomisma, nei primi quattro mesi del 2024 l’export di pasta italiana ha superato i 1,4 miliardi di euro, con un incremento del giro d’affari del +6,6%, valore che...
27/12/2024
Non vanno bene i consumi per il fuori casa italiano: a perdere terreno sono soprattutto i consumi serali e notturni quindi aperitivi e cene. Contestualmente calano i consumi di vino, cocktail...
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it