05 Novembre 2010

Novembre, è tempo di vino novello


A partire dal 6 novembre, giorno di “deblocage”, sarà possibile acquistare il vino novello prodotto nel 2010. Secondo i primi provvisori dati della Cia, si registrerà una caduta della produzione (meno 25-30 per cento rispetto al 2009). Il maggior picco produttivo (18 milioni di bottiglie) fu raggiunto nel 2002. Meno produzione, ma sicuramente più qualità.

L’incidenza del “novello” sulla produzione enologica nazionale è dello 0,18 per cento e i prezzi per quest’anno -avverte la Cia- registrano una sostanziale stabilità rispetto ai precedenti dodici mesi. Vanno dai 3 ai 7 euro a bottiglia, ma anche con punte dell’8,50/9 euro.

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Per tradizione, il primo vino dell`ultima vendemmia veniva consumato nelle case di campagna, da parte degli stessi contadini che lo producevano. Dal 1999 tale tradizione è divenuta fenomeno di marketing,  attorno al quale ruotano manifestazioni e fiere.

A differenza del celebre Beaujoulais francese, da cui viene importata la tecnica di macerazione carbonica, il novello italiano viene prodotto in ogni regione e non in un’unica, come invece avviene nel paese transalpino.

Per "festeggiare" il vino novello, molti ristoranti italiani propongono menù ad hoc con primi piatti (leggeri), carni delicate (sia bianche che rosse) e formaggi freschi.

PRODUZIONE - Il vino novello viene realizzato attraverso la tecnica di macerazione carbonica, ovvero attuando un processo di macerazione di uve intere che vengono posizionate in una vasca a tenuta stagna e saturate con dell’anidride carbonica attraverso delle apposite bombole. Mediante questa operazione, i lieviti indigeni presenti sulle bucce delle uve penetrano negli acini per ricavare acqua ed ossigeno, creando cosi una fermentazione intracellulare. Successivamente le uve vengono collocate in una pressa e pigiate, ricavando così un succo quasi dolce che concluderà  la fermentazione in un nuovo raccoglitore.

CARATTERISTICHE – Tra le peculiarità del novello, vi è l’assenza quasi totale di tannini (principali costituenti del vino, ottenuti per macerazione delle bucce d`uva) e la presenza di alcuni descrittori aromatici come note di banana, gomma americana e lampone. Il grado alcolico non supera quasi mai gli 11%. Ideale per abbinamenti con caldarroste, funghi ed insaccati freschi.

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