I vini del Consorzio Vini Valpolicella a hanno conquistato e stanno conquistando i mercati internazionale.
Uno dei mercati in forte ascesa è quello norvegese, piccolo, ma promettente per l’alta spesa procapite degli abitanti, la massima in Europa: qui il Valpolicella doc è il vino veneto più venduto con oltre 1,4 milioni di litri esportati nel 2010.
Una leadership destinata a consolidarsi, come dicono, sicuri, i 300 esperti (buyer e operatori del canale horeca) che hanno partecipato il 30 maggio 2011 ad Oslo agli educational e alle degustazioni organizzate dal Consorzio Vini Valpolicella e ai banchi di assaggio delle aziende nell’ambito del progetto di promozione all’estero denominato “Venezia e i suoi vini”.
Nella ristorazione norvegese le cantine della doc Valpolicella hanno trovato interessanti sbocchi, forti della qualità dei propri vini e della preferenza dei consumatori norvegesi per i vini rossi, che rappresentano circa il 65% delle vendite complessive di vino in Norvegia.
Seppur non si hanno dati ufficiali come per la Norvegia, si sa che il trend dei vini veneti va molto bene anche in Russia: gli operatori locali sono concordi nell’affermare che l’Amarone è sicuramente uno dei vini che più piace ai russi, al pari dei grandi toscani e piemontesi. In generale i rossi veneti sono molto richiesti e hanno sugli scaffali delle enoteche lo stesso spazio dei rossi francesi.
La tappa russa (11 ottobre) dell’evento “Venezia e i suoi vini” ha visto la partecipazione di circa 500 persone, delle quali circa il 50% importatori, il 20% tra giornalisti e consulenti di enoteche e winebar, il 20% operatori del canale horeca e il 10% buyer.
Secondo gli operatori le prospettive sul mercato russo sono buone per l’Amarone, molto buone per il Valpolicella e discrete per Ripasso e Recioto.
Si tratta di previsioni che seguono le buone performance di questi ultimi anni, e che quindi fanno ben sperare i produttori veronesi, nonostante le oggettive difficoltà per l’export in Russia, dovute a un inasprimento dei dazi e al blocco del rinnovo delle licenze agli importatori decisi dal Governo.
Il prezzo di vendita dei vini al consumatore finale è effettivamente una criticità, perché sul prezzo alla cantina bisogna aggiungere tasse e accise che incidono per il 30-40%, costo della logistica e guadagno di chi distribuisce all`ingrosso o al dettaglio.
Il costo minimo di acquisto in enoteca per una bottiglia di Amarone della Valpolicella arriva così a 100 euro e anche nel canale horeca il prezzo di partenza va duplicato se non addirittura triplicato. Per questo l`Amarone è considerato un brand, uno status symbol ricercato dai russi più facoltosi come le macchine di lusso e la tecnologia di ultima generazione. È questo il motivo per cui, secondo i trader russi, l’Amarone va mantenuto come prodotto di nicchia riservato ai ricchi.
Il Valpolicella doc, il Valpolicella superiore e il Ripasso, visto il prezzo meno impegnativo rispetto all’Amarone e grazie alla gradevolezza del gusto apprezzata dai russi, hanno più margine di sviluppo nei canali meno esclusivi. Per questo possono dare maggiori soddisfazioni ai produttori, viste le più alte potenzialità di aumento in termini di quantità esportate.
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