19 Marzo 2012

Cinque ori e un argento per Priscilla Occhipinti della Nannoni Grappe


priscilla.jpgLa sua foto ricorda quelle, celebri, dei plurimedagliati campioni olimpionici Mark Spitz, Michael Phelps e Carl Lewis; o meglio, trattandosi di una donna, quelle altrettanto celebri di Nadia Comaneci.

Stiamo parlando di Priscilla Occhipinti, distillatore presso la Nannoni Grappe di Aratrice di Civitella Paganico  (GR), che al recentissimo “World Spirits Award & Festival 2012” – GAST di Klagenfurt (Austria) ha conseguito un risultato clamoroso. I sei distillati presentati al concorso internazionale da Priscilla sono stati infatti tutti premiati, ottenendo cinque medaglie oro, di cui una doppio oro, e una medaglia d’argento.

Negli anni, prestigiose aziende vitivinicole di ogni parte d’Italia hanno avuto premi e riconoscimenti alle grappe che Priscilla ha distillato per loro; questa volta ha voluto presentare i suoi prodotti direttamente, cinque a nome Nannoni e una distillata per Ornellaia: grappa premiata con la doppia medaglia d’oro.

 La felicità della giovane distillatrice è alle stelle. Un successo così importante premia il suo lavoro e il suo amore per questa difficile e faticosa attività. Se è vero che la distillazione per lei, che distilla solo vinaccia freschissima, dura solo due mesi, è altrettanto vero che gestire una azienda pur piccola ma così importante, i cui prodotti si trovano in tutto il mondo, è sempre più impegnativo sia per il crescente successo sia per la purtroppo altrettanto crescente burocrazia .

Le fatiche e le difficoltà non riescono a demoralizzare l’entusiasmo di questa artigiana d’eccellenza, che festeggia quest’anno la sua quindicesima campagna di distillazione; anzi queste gratificazioni corroborano l’impegno e la incentivano alla costante ricerca del meglio.

 Giovanissima (frequentava ancora il Liceo Classico), con la preziosa guida del suo maestro Gioacchino Nannoni intraprese questa attività che la ha sempre più coinvolta e stimolata.

Il “mestiere“ non solo impone di essere caldaista, saldatore, autista di camion, analista e tante altre incombenze “fisiche”, ma richiede capacità sensoriale e intuizione per operare al meglio tra alchimia e magia dell’impianto; qualità e sensazioni che non si imparano a scuola, e sono le sole doti che riescono a trasformare un artigiano in artista.

L’accurata distillazione e la natura artigianale dell’impianto fanno sì che le vinacce cedano alla grappa gli aromi, i sapori e quella complessità all’assaggio tali da evocare al degustatore i profumi e l’atmosfera dei territori da dove provengono, diventando un concentrato di ricordi ed emozioni – caratteristica, questa, di ogni prodotto fatto con arte e amore.

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