06 Dicembre 2013

Birra: in Europa un settore da 2 mln di posti di lavoro


La birra è davvero una delle bevande più amate al mondo. In tutta l`Europa, infatti, l`1% dei posti di lavoro è concentrato nel settore birra, per un totale di 2 mln di posti garantiti.

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Al settore della birra è anche legato il settore dell`ospitalità: si parla di circa 1,4 milioni di posti di lavoro, ma altri settori legati ad esso sono quelli del retail, dell`agricoltura e della logistica. In Europa si contano circa 4.500 produttori di birra, che possono giocare quindi un ruolo importante nella lotta contro la disoccupazione giovanile: è quanto emerso nel nuovo rapporto di Ernst&Young, discusso durante la tavola rotonda che si è tenuta nell`annuale gala di The Brewers of Europe a Bruxelles.


Dei 2 milioni di occupati nel settore birrario europeo, ben il 7% è rappresentato da italiani. In generale, il 21% delle aziende produttrici in Europa è situato in regioni con un`alta percentuale di disoccupazione rispetto al resto d`Europa. In Italia, ad esempio, nella regione Campania, con un tasso di disoccupazione pari al 19,3%, sono presenti sul territorio 23 birrifici che giocano un ruolo importante nella lotta alla disoccupazione; stessa situazione in Puglia, con un tasso di disoccupazione del 15,7%, dove i birrifici che si trovano a fare i conti in questo contesto sono 21.

Dopo un periodo di declino, i volumi di produzione e di consumo nel settore della birra dell`UE stanno mostrando segnali di ripresa, con la produzione e la vendita di birra in grado di generare 53 miliardi di euro di entrate fiscali per i governi dell`UE nel 2012. Il settore ha visto una crescita del 4% nelle esportazioni, contribuendo a un surplus commerciale 3 miliardi di euro. Per quanto riguarda l`Italia, il valore aggiunto generato dal settore birrario, è stato stimato per il 2012 in 3 miliardi e 233 milioni di euro, in calo rispetto al 2010 del -2,4%. Di contro, il contributo in termini di tasse pagato dal settore è stato complessivamente pari a 4 miliardi e 165milioni di euro, in crescita del +4,8% (nel 2010 era stato pari a 3 miliardi e 975milioni di euro).

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