Fino a 10 anni fa chi parlava di birra parlava di Europa, di bionde spumeggianti provenienti dal Vecchio Continente. Con il passare del tempo, e con il cambio degli equilibri mondiali, il mercato delle grandi compagnie si è spostato sempre più ad est fino a raggiugere la lontanissima Cina.
In Cina, nel 2012, sono stati bevuti circa 49 miliardi di litri di birra (più del doppio che negli Usa), per una produzione interna di circa 44 miliardi di litri. Ad attrarre i grandi birrifici stranieri non sono tanto gli oltre 1,3 miliardi di abitanti del Paese di Mezzo, ma soprattutto la loro strabiliante e crescente voracità nell`acquisto di alcolici - nell`ultimo decennio, le indagini del settore hanno rilevato un aumento del 70% del consumo di bionde e brune. In sette anni i bevitori cinesi si sono quadruplicati. Tra meno di tre anni si stima che l`ex Impero celeste diventerà anche leader nel consumo di vino, del quale il Paese è al momento il quinto produttore mondiale. E se parliamo di importazioni, dalle riserve del Chianti, ogni mese migliaia di casse di bottiglie volano in Cina, per soddisfare il palato sempre più esigente di milioni di nuovi ricchi. Ma la birra resta la loro preferita.
Così i colossi occidentali trasferiscono stabilimenti e piantagioni di luppolo nella Repubblica popolare e, stando così le cose, con i ritmi esponenziali del consumo di birra in Cina, mezzo Pianeta tra qualche anno sarà occupato da coltivazioni di luppolo. Alcune grandi aziende, come la danese Carlsberg, ha deciso di raddoppiare la propria partecipazione azionaria della cinese Chongqing Brewery, per un investimento di 2,9 miliardi di yuan (circa 350 milioni di euro). Con il 60% del capitale, il gruppo europeo è diventato così proprietario della società di Shanghai quotata in Borsa, ed è pronto alla sua campagna orientale.
Ma una cosa è certa, le aziende produttrici di birra cinesi non stanno di certo a guardare, sono sempre leader indiscusse del mercato interno, ma gli europei hanno iniziato progressivamente a infiltrarne le proprietà.
L`ammiraglia Cr Snow, per esempio, è un gigante a due teste: da una parte c`è il colosso della grande distribuzione China Resourches Enterprise, dall`altra gli inglesi della Sab Miller, secondo più grande produttore della bevanda fermentata. Secondi per vendite nel Paese e famosi anche all`estero sono poi i birrai della Tsingtao, brand cult per i cinesi, con base nella città portuale Qingdao. Anche gli statunitensi della Anheuser-Busch, primi per produzione mondiale di bionde, sono già ben piazzati in Cina, dove stanno investendo pure gli olandesi della Heineken. In Cina, il consumo individuale di birra resta di 33 litri all`anno, poco di più dell`Italia (29,5 litri nel 2012) e distante anni luce dai circa 150 litri di cechi e tedeschi. Ma, già nel 2013 si stima che le vendite raggiungano i 53 miliardi di litri, per un fatturato di oltre 54 miliardi di euro.
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