19 Marzo 2014

Acqua minerale: calano gli affari, ma l`Italia resta al top in Europa


Lo scorso anno il taglio è stato dell`1,4% sui consumi del 2012. Colpita soprattutto la tipologia "effervescente naturale", mentre tiene la naturale. Nonostante la flessione le famiglie ne hanno bevuto 6,4 miliardi di litri e non di fidano ancora del rubinetto.

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Tra i consumi ai quali gli italiani sembrano disposti a rinunciare senza pensarci su c`è l`acqua minerale, tanto che lo scorso anno ne hanno bevuto l`1,4% in meno rispetto al 2012. 

In Italia, nel 2013, si sono così bevuti 6,4 miliardi di litri di acque gassate, non gassate, lievemente gassate e effervescenti naturali. Ad eccezione di quella naturale - unica ad aver registrato consumi in leggera crescita (0,4%) -, segnano perdite il segmento frizzante (-3,8%), quello leggermente frizzante (-3,7%) e, soprattutto, l`effervescente naturale (-6,8%) (fonte: IRI Census 2013).

Anche in Conad cresce la preferenza accordata ai formati più pratici - 0,5 e 1 litro - che rappresentano il 6,2% dei consumi e segnano un incremento, rispettivamente, del 2,7% e del 23%. Una riduzione del formato che non penalizza, tuttavia, qualità e servizio. 

I volumi sono in contrazione, ma non indicano ancora una inversione di tendenza perché legati alle difficoltà economiche prodotte dalla crisi. Agli italiani l`acqua del rubinetto continua a non piacere, vuoi per il gusto vuoi perché dubitano delle sue proprietà, con il risultato che l`Italia è il Paese che in Europa consuma più litri di acqua minerale a testa: 188 litri (dato 2011). L`80% è venduto in bottiglie di plastica e rappresenta un problema certo non indifferente per l`ambiente, se si tiene conto che la produzione ha raggiunto i 12 miliardi di litri all`anno e gli oltre 6 miliardi di bottiglie di plastica equivalgono ad un consumo di 456 mila tonnellate di petrolio con conseguente immissione in atmosfera di 1,2 milioni di anidride carbonica. (Fonte la Repubblica.it)

A proposito di acqua di rubinetto trattata e servita sui tavoli dei ristoranti (pratica che è diventata di estrema “concorrenza” non solo per l’industria di acqua minerale, ma anche per i distributori di bevande), molto apprezzata e seguita è stata la relazione tenuta da Giuseppe Dadà e Antonio Punzano in occasione dello Stage&Job dedicato ai venditori Horeca, organizzato nel contesto dell’International Horeca Meeting, a Roma lo scorso 9 febbraio 2014.

La relazione ha analizzato tutti i punti di debolezza dell’offerta dell’acqua di rubinetto, evidenziando tutte le peculiari e vincenti diversità dell’acqua minerale. La relazione ha offerto ai presenti tutta una serie di informazioni e conoscenze utilissime per la vendita e la valorizzazione dell’acqua minerale che è, e resta, uno dei patrimoni italiani.

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