In Tennessee ci sono la musica country e il whiskey. Per questo, la guerra che si è aperta tra Jack Daniel`s e la britannica Diageo sulla definizione di "Tennessee whiskey" assume grande rilevanza nello Stato americano.
Tutto nasce da una legge statale, nata su impulso di Jack Daniel`s, che ha per la prima volta dato una definizione giuridica di "Tennessee whiskey" in base alla preparazione del distillato, che ricalca fedelmente la ricetta del Jack Daniel`s. Una mossa che naturalmente non è piaciuta a Diageo, leader mondiale del settore con marchi come il whisky Johnnie Walker (l`ortografia whisky è usata in Scozia, Giappone e Inghilterra, whiskey in Stati Uniti e Irlanda), la vodka Smirnoff e la birra irlandese Guinness.
Il gruppo, tramite la sua filiale George Dickel, non ha venduto che 130.000 casse di "Tennessee whiskey" nel 2013; per questo, ha deciso di contestare la legge, che darebbe un vantaggio ingiusto a un suo concorrente. "Diageo è disponibile a discutere delle norme per definire il Tennesse whiskey, ma è d`obbligo che riflettano i contributi di tutti i produttori di whiskey in Tennessee, piccoli e grandi, e non solo quello di un`azienda tirannica, come è adesso". Per questo, propone degli emendamenti per modificare la legge del 2013, che saranno discussi dalle commissioni del Parlamento statale. Secondo Brown-Forman, l`azienda che detiene il marchio e produce ogni anno circa 11 milioni di casse di Jack Daniel`s, il whiskey del Tennessee "è sotto attacco".