10 Giugno 2014

Magalotti: tre amici al bar ridanno vita a un`antica birra italiana


Nel 2015 compirà 170 anni. Si tratta della birra Magalotti di Terni, tra le cinque etichette più antiche d`Italia, la cui produzione fu interrotta nel 1936 (a causa di un decreto del Governo fascista che ne obbligò il conferimento per produrre, con l`alcol, il carburante per i mezzi militari, ndr) e ripresa per gioco nel 2007 da tre ternani. Sono Andrea Goracci, Fausto Lombardini, e John Henry Thomas Lolli, nella vita rispettivamente chef, chimico e impiegato.

birra_magalotti.jpg«Tutto è nato per gioco una sera ponendoci una domanda: - spiega Goracci - che c`era un tempo in vicolo birreria? E da lì scoprimmo che in quella via c`era l`antica sede della fabbrica della birra Magalotti che veniva distribuita con un carro in tutta la provincia». Così, dopo l`acquisizione del marchio, sono seguiti sette anni di lunghe ricerche negli archivi di Stato per riscoprirne la ricetta originaria, scovarne vecchie immagini e capire perché proprio a Terni nel 1845 si faceva la birra (era legato al fatto che nel 1836 entrarono dalla Germania le macchine per la produzione del ghiaccio, ndr).

Il successo è arrivato nel 2009 grazie ad un importante contratto con Turatello Italia, azienda distributrice di Imola, la stessa che portò Becks e Tennent`s in Italia. «Siamo partiti dall`Umbria - prosegue Goracci - con 60mila bottiglie e 100 ettolitri di birra alla spina, oggi nelle versioni Magalotti Pils e Doppio Malto esportiamo in Australia, Hong Kong, Taiwan, Santo Domingo, Repubblica Slovacca e Svezia 120mila bottiglie e 700 ettolitri di birra alla spina con un incremento di domanda pari al 20% annuo».

Tutto è pronto per sbarcare anche negli Usa. «Ci stiamo organizzando per entrare nel mercato americano - sottolinea Goracci -. Non è semplice e ancora siamo solo in fase organizzativa, ma prevediamo importanti risultati». La produzione della birra oggi è in Austria. Questa decisione perché anticamente le materie prime provenivano prevalentemente da Austria e Germania. «Ci siamo appoggiati alla Eggenberger - spiega Goracci - società austriaca che ci garantisce i parametri corretti di produzione con un mastro birraio. Inoltre Fausto Lombardini, in qualità di responsabile della produzione, si reca spesso lì per controlli».

Infatti, ancora oggi la birra Magalotti è prodotta secondo l`"Editto della purezza" del 1516 voluto dall`allora Re tedesco per indicare i precisi parametri per ottenere un eccellente prodotto. «Per celebrare i 170 anni - continua Goracci -, visto che attualmente imbottigliamo solo la Doppio Malto, pensiamo di creare una bottiglia e una etichetta anche per la Pils, a memoria di questo importante evento». A corollario della rinascita della birra Magalotti, nel 2012 è sorto anche un ristorante, Casa Magalotti, a Cesi (Tr), un casale ristrutturato del 1500 tra lecci e ulivi, dove ogni piatto è cucinato e abbinato a questa birra.

«Avevamo necessità di identificarci nel territorio con una sede - conclude Goracci, resident chef della Chef academy di Terni, scuola di cucina tra le più importanti d`Italia, già vice presidente della Federazione italiana cuochi dell`Umbria -. Qui si possono degustare le nostre birre abbinate con diversi piatti, cucinati con le stesse birre». È proprio l`attento lavoro di abbinamento il grande successo di questo locale, dove il cliente vuole essere accompagnato lungo un percorso che parte dalla storia, passa per la cucina e giunge all`abbinamento nel piatto. «La birra artigianale è un po` come il vino - sottolinea Goracci -, ce ne sono mille tipi, uno diverso dall`altro. La formula dell`abbinamento con le nostre birre è molto apprezzata dagli stranieri, molto attenti, come olandesi, americani, canadesi e norvegesi che passando per l`Umbria spesso fanno tappa qui da noi per cena, si informano, degustano e infine acquistano le nostre birre».

Fonte Il Sole 24 Ore

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