08 Luglio 2014

19 Stelle Michelin in giuria per il premio Birra Moretti Grand Cru 2014


C’è di che perdersi in un firmamento di stelle Michelin nel presentare i nomi che compongono la Giuria della quarta edizione del Premio Birra Moretti Grand Cru, concorso nazionale per chef e sous-chef under 35, promosso da Birra Moretti e Identità Golose.

 

sadler.jpgNel complesso ne collezionano ben 19 di stelle, gli 11 grandi chef e i sommelier chiamati quest’anno a valutare la prova finale: una vera e propria Nazionale Italiana della Cucina rappresenterà (speriamo con maggiore successo di quella calcistica!) l’eccellenza della ristorazione italiana il prossimo 17 novembre a Milano (in una location ancora da svelare). 

«Con la giuria di quest’anno abbiamo raggiunto un risultato straordinario: probabilmente per la prima volta 11 tra i più grandi nomi della cucina italiana si ritroveranno insieme per individuare chi rappresenterà il futuro dell’alta ristorazione». Commenta Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di HEINEKEN Italia. «Il Premio Birra Moretti Grand Cru è nato 4 anni fa con l’obiettivo di dare valore alla cultura alimentare italiana, basata sugli ingredienti, offrendo ai giovani talenti emergenti un palcoscenico straordinario. Il progetto ha coinvolto in giuria, nelle diverse edizioni, i più grandi chef e sommelier italiani che hanno messo la loro creatività e professionalità al servizio delle giovani stelle di domani».

 

Oltre al Presidente Claudio Sadler, del ristorante Sadler di Milano (2 stelle Michelin), fanno parte della Giuria: 

  • Andrea Berton, chef del Ristorante Berton di Milano 
  • Cristina Bowerman, chef del Ristorante Glass Hostaria di Roma (1 stella Michelin) 
  • Antonino Cannavacciuolo, chef del Ristorante Villa Crespi di Orta San Giulio, in provincia di Novara (2 stelle Michelin) 
  • Moreno Cedroni, chef del ristorante Madonnina del Pescatore di Senigallia, in provincia di Ancona (2 stelle Michelin) 
  • Carlo Cracco, chef del Ristorante Cracco di Milano (2 stelle Michelin) 
  • Alessandro Negrini e Fabio Pisani (alla finale sarà presente uno dei due chef) del Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia di Milano (2 stelle Michelin) 
  • Davide Oldani, chef del Ristorante D’O di Cornaredo in provincia di Milano (1 stella Michelin) 
  • Giuseppe Palmieri, maitre e sommelier dell’Osteria Francescana di Modena (3 stelle Michelin) 
  • Marco Reitano, sommelier de La Pergola del Rome Cavalieri di Roma (3 stelle Michelin) 
  • Viviana Varese, chef del Ristorante Alice presso Eataly Milano (1 stella Michelin) 

A essi si aggiungono Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità Golose - The International Chef Congress e Alfredo Pratolongo, Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di HEINEKEN Italia, per un totale di 13 giurati. Sadler dunque si riconferma presidente di Giuria (lo è stato anche nelle edizioni 2012 e 2013) consolidando così ancor più la collaborazione fra il Premio e l’Associazione Le Soste (di cui lo stesso Sadler è Presidente) che promuove il bando di concorso tra i giovani Chef dei ristoranti associati; riconoscendogli un contenuto di valore nel percorso di diffusione della cultura gastronomica del nostro Paese. 

 

Le tappe verso la finale del Premio Birra Moretti Grand Cru 2014 

Due gli step per arrivare in finale. La prima prova prevede l’ideazione di un piatto salato (a scelta fra un primo, un secondo o anche un piatto unico), la cui ricetta va inviata alla Segreteria del Premio entro il 22 luglio. Attenzione però, un duplice fondamentale obbligo deve essere rispettato nel dar forma alle ricette, ovvero quello di utilizzare sempre una delle birre della famiglia Birra Moretti (come ingrediente e in abbinamento) e una o due delle 12 spezie/erbe aromatiche previste dal regolamento (consultabile su www.identitagolose.it e www.birramoretti.it). Solo i 50 partecipanti che supereranno la selezione affronteranno, poi, la prova del `dolce` (in questo caso la ricetta va presentata entro il 19 settembre), nella speranza di guadagnarsi uno dei 10 posti per accedere a novembre alla finalissima in programma a Milano. 

 

Tanta gloria ma anche ricchi premi: il primo classificato, su insindacabile verdetto della Giuria, potrà scegliere una delle seguenti quattro opzioni, tutte del valore di 10mila euro

  • Viaggio per due persone a Copenhagen, San Sebastian, Parigi, Licata (AG), Alba (CN) 
  • Fornitura di attrezzature professionali Sirman per la cucina 
  • Fornitura d’arredo tavola da scegliere tra i marchi distribuiti da Caraiba Luxury 
  • Fornitura di prodotti alimentari per l’alta ristorazione

 

LA GIURIA DEL PREMIO 

 

CLAUDIO SADLER (Presidente di Giuria) - Ristorante Sadler - Milano 

Claudio Sadler (2 Stelle Michelin) è sinonimo di solidità e così il suo Ristorante Sadler. Non che si tratti di un conservatore in senso stretto, ma di un purista e di un innovatore prudente. Milanese di nascita e per passione, sebbene il suo cognome arrivi dal Trentino e sua mamma sia mantovana; per lui è più che naturale praticare una cucina italiana in senso lato. Si è formato nelle cucine di grandi ristoranti ed hotel, ha svolto molti anni di insegnamento presso l’Istituto Professionale Servizi per l`Enogastronomia e l`Ospitalità Alberghiera Carlo Porta di Milano. È titolare dei Ristoranti Sadler e Chic’n Quick ed è presidente dell’associazione Le Soste. Un’azienda di catering porta il suo cognome. 

 

ANDREA BERTON - Ristorante Berton - Milano 

Andrea Berton inizia la sua avventura in cucina a Milano nella brigata di Gualtiero Marchesi. Prosegue la sua formazione nei migliori ristoranti del mondo, percorso che lo porta a guadagnarsi la prima stella Michelin alla Taverna di Colloredo di Monte Albano. Nel 2005 inizia la collaborazione con il Ristorante di Piazza della Scala dove ottiene numerosi riconoscimenti tra cui la prima stella Michelin nel 2008 e la seconda nel 2009. Nel 2012 apre Pisacco Ristorante e Bar e, nel luglio 2013, DRY Cocktail&Pizza. Con l`apertura del Ristorante Berton lo Chef torna alla “sua” cucina: essenziale ed elegante, dove i sapori sono sempre riconoscibili al palato. Insolito protagonista del suo menu è il brodo che, nobilitato a piatto vero e proprio, rappresenta la massima sintesi dell’ingrediente principale di ogni piatto. 

 

CRISTINA BOWERMAN - Ristorante Glass Hostaria - Roma 

Nel 1992, lasciata la Puglia con in tasca una laurea in giurisprudenza, Cristina prepara crêpe e cappuccini da Higher Ground, coffee house di San Francisco, e nel frattempo continua gli studi forensi. Il DNA culinario però emerge prepotente. Nel 2005 varca la porta del suo Glass Hostaria, luogo in cui sperimentare la sua cucina netta ma morbida, provocatoria ma con testa, riconoscibile, sincretica, gustosissima. Nel 2010 guadagna la stella Michelin. “Non voglio essere statica” ama ripetere. E, infatti, nel cuore di Roma, ha aperto anche Romeo con i fratelli Roscioli. 

 

ANTONINO CANNAVACCIUOLO - Villa Crespi - Orta San Giulio (Novara) 

Antonino Cannavacciuolo ha sempre saputo che il suo destino l’avrebbe portato a vivere in cucina. Dopo la maturità all’Istituto Alberghiero della sua Vico Equense e dopo le prime esperienze lavorative nella provincia napoletana, Antonino si è lanciato verso nuove avventure culinarie in Piemonte. Nel 1999, in seguito ad alcuni periodi di stage presso rinomati tristellati francesi, inizia a gestire, insieme a Cinzia Primatesta (sua futura moglie), Villa Crespi, una splendida villa storica sul Lago D’Orta che è sia hotel sia ristorante. Passo dopo passo, acquisendo tecniche e limando eccessi, riesce nella difficile impresa di unire ai fornelli in armonia il colore campano e il rigore piemontese. E, presto, arrivano i primi riconoscimenti, fra cui spiccano le due stelle Michelin. Alcune prime comparse in TV rivelano una spiccata capacità comunicativa e nel 2013 gira per Sky la prima serie di episodi della versione italiana di Cucine da Incubo, dove scopre una nuova missione appassionante: aiutare gestori di ristoranti in difficoltà a ritrovare organizzazione, complicità e passione, risollevando i propri locali. È sempre del 2013 il suo libro di ricette: “In cucina comando io”

 

MORENO CEDRONI - Madonnina del Pescatore – Senigallia (Ancona) 

Moreno si pensava ‘ufficiale e gentiluomo’. Ma forse era solo un capriccio. Al momento di imbarcarsi scelse di rilevare un locale sul Lungomare di Senigallia. Erano gli esordi. Fritture di pesce, insalate di mare e anche pizze: gli stessi piatti che anni dopo si divertirà a ribaltare con la tecnica del virtuoso. Poi ha spiccato il volo. Ha conosciuto Feran Adrià. Ha aperto la famosissima Madonnina del Pescatore (che oggi, nel 2014, compie trent’anni. Trent’anni di straordinari successi). Ha conquistato due Stelle Michelin. Ha inaugurato, uno via l’altro, il Clandestino, gazebo azzurro nel Parco del Conero, la salumeria ittica Anikò a Senigallia, il Clandestino tropicale all`isola di Mauritius.

 

CARLO CRACCO - Ristorante Cracco - Milano 

Che dire ancora di Carlo Cracco? Proviamo a riassumere. Vicentino e giramondo, dopo l`istituto alberghiero, cucina da Gualtiero Marchesi a Milano quindi da Alain Ducasse a Montecarlo e da Alain Senderens a Parigi per poi diventare chef dell`Enoteca Pinchiorri a Firenze. Nel 1994, il ritorno da Marchesi all`Albereta. Due anni dopo, apre il primo ristorante di proprietà: Le Clivie di Piobesi d`Alba (Cuneo). Poi comincia il suo il capitolo milanese, prima con Cracco-Peck (2001) e, successivamente (2007), diventando Chef Patron del Ristorante Cracco (2 stelle Michelin). Oggi è anche consulente di Trussardi alla Scala a Milano. Uomo positivo, ama le sfide, ai fornelli ma non solo. È uno dei tre giudici del noto reality show Masterchef Italia e giudice del talent show Hell’s Kitchen Italia. 

 

ALESSANDRO NEGRINI E FABIO PISANI - Ristorante Il Luogo di Aimo e Nadia - Milano 

Alessandro Negrini e Fabio Pisani insieme sfatano l’assioma secondo cui in cucina ci può essere un unico capitano. La complicità e l’intesa raggiunte hanno richiesto 6 anni di esercizio, un lavoro di sintesi dei propri percorsi e lo sguardo paterno di Aimo Moroni. Il loro incontro è avvenuto Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, entrambi con alle spalle anni di peregrinazioni anche all’estero. Da Aimo arriva la proposta di una scommessa: impostare un passaggio di generazione fuori dal comune. L’idea non è trovare qualcuno che “stia nel suo solco”, quanto piuttosto qualcuno che erediti il suo modo di vedere la cucina. Oggi i tre hanno raggiunto un formidabile equilibrio (il ristorante vanta due stelle Michelin). Un equilibrio che consente loro di gestire anche il Ladybù . 

 

DAVIDE OLDANI - Ristorante D’O – Cornaredo (Milano) 

Davide Oldani, una stella Michelin, è ideatore della cucina pop - alta qualità e accessibilità. Ha aperto nel 2003 il suo ristorante, il D’O, a Cornaredo, in provincia di Milano, suo paese d’origine. Dopo un anno di attività, le più autorevoli guide gastronomiche lo annoverano fra i grandi chef della cucina italiana. Le esperienze precedenti l’apertura del D’O lo avevano visto a fianco di Gualtiero Marchesi, Albert Roux, Alain Ducasse, Pierre Hermé. Nel dicembre 2008 ha ricevuto l’Ambrogino d’oro dal Comune di Milano. Nel novembre 2013 è stato invitato ad Harvard per raccontare la sua esperienza imprenditoriale. Dal settembre al novembre 2013 ha condotto su La5 la prima edizione di The Chef. Ha pubblicato Cuoco andata e ritorno (2008), La mia cucina pop. L’arte di caramellare i sogni (2009), Pop. La nuova grande cucina italiana (2010), Il giusto e il gusto (2012), Storie di sport e cucina (2013), Chefacile (2013). Da 13 anni collabora con il mensile La Cucina Italiana. Redige settimanalmente, per Sport Week, una rubrica di cucina pop e sport. La sua attività di designer rispecchia quella di cuoco: tavoli, sedie, piatti, posate e bicchieri sono ispirati al pop, semplici, funzionali, eleganti. 

 

GIUSEPPE PALMIERI - Sommelier, Osteria Francescana - Modena 

È l’antitesi del celebrity sommelier pur se vanta tre Stelle Michelin. Emigrante di lusso, modenese per amore di Modena. In Sala e in Cantina all`Osteria Francescana. Una grande passione per gli Altri: sa parlare a ciascuno nel proprio linguaggio, tecnico o amatoriale, cutting edge o classicista, cosmopolita o dialettale. Il grande obiettivo per il futuro è dedicarsi al difficile traguardo: diventare un buon esempio. Un tatuaggio sul braccio destro: basso profilo e altissime prestazioni. Attraverso il suo blog (Glocal) parla a 360° di ristorazione, offrendo spunti di riflessione a giovani chef, ristoratori e sommelier. Alla fine del 2013 ha aperto a Modena Generi Alimentari da Panino, uno sguardo al passato mai nostalgico, il lusso della semplicita` gastronomica. 

 

MARCO REITANO - Sommelier, Ristorante La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri - Roma 

Professionalmente è nato è cresciuto a La Pergola, dove è entrato poco più che ragazzo per guadagnare `due lire’ ai tempi degli studi ricoprendo un po’ tutti i ruoli. Poi sono arrivati i corsi AIS, i periodi di formazione nelle più importanti zone vitivinicole del mondo e le collaborazioni con le più rinomate guide di vini. Nel 2001 si aggiudica l’Oscar del Vino come miglior sommelier. Seguono tre Stelle Michelin. L’abbinamento cibo-bevanda, a detta sua “non è tecnico in senso stretto”, non necessariamente è rapportato solo al cibo, ma anche alla serata, che dovrà avere un determinato svolgimento. Con amici e colleghi ha fondato l’associazione “Noi di Sala”, con l’ambizione di diffondere le ragioni e la cultura dell’accoglienza, dell’educazione, della competenza. 

 

VIVIANA VARESE - Ristorante Alice – Eataly (Milano) 

È il marzo del 2007, quando Viviana Varese tira su la claire di Alice in viale Adige a Milano. Prima aveva gestito Il Girasole, un’insegna sperduta nelle nebbie del Lodigiano. Prima ancora cucinava nella trattoria di famiglia in quel di Salerno. A Milano comincia ben presto a farsi notare cucinando il pescato che Sandra Ciciriello intercetta al mercato ittico di Milano. I successi si susseguono e, nel novembre 2011, Michelin fa cadere dall`alto la stella. Nel marzo di quest’anno una nuova svolta: Viviana trasferisce il suo Alice all’interno del neonato Eataly Milano. L’avventura continua. 

 

ALFREDO PRATOLONGO - Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di HEINEKEN Italia 

Direttore Comunicazione e Affari Istituzionali di HEINEKEN Italia, è membro della giuria in qualità di rappresentante dell’azienda partner. Il percorso professionale di Alfredo Pratolongo si è svolto sia all’interno di primarie agenzie di comunicazione sia di importanti aziende italiane e multinazionali fra cui McDonald’s Italia dove, oltre a quello di Direttore della Comunicazione, ha anche ricoperto il ruolo di Vice Presidente della Fondazione per l’infanzia Ronald McDonald Italia. 

 

PAOLO MARCHI - Ideatore e promotore di Identità Golose 

Milanese, classe 1955, ha lavorato per 31 anni a Il Giornale, sport e cronache acquolinose, testata che ha lasciato nel marzo 2011 per dedicarsi a tempo pieno a Identità Golose di cui è ideatore e curatore da sempre. Ama scrivere e fotografare. Marchidigola è il suo blog, scrivere è la sua passione tanto che in autunno uscirà il libro della sua vita vista attraverso i più importanti piatti mangiati, 50 in tutto. 

Il Regolamento completo può essere consultato su www.birramoretti.it e www.identitagolose.it

 

 


Birra Moretti nasce nel 1859 a Udine nella “Fabbrica di Birra e Ghiaccio” fondata da Luigi Moretti. Apprezzata da subito in tutto il Friuli, diventa in pochi decenni una birra nazionale. Esportata in oltre 40 Paesi nel mondo - fra cui gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, il Canada e il Giappone – Birra Moretti continua a essere universalmente riconosciuta anche in contesti internazionali da esperti del settore provenienti da tutto il mondo. I più recenti riconoscimenti le specialità della famiglia Birra Moretti li hanno conquistati a maggio 2014 al Superior Taste Award. Nel 2013 avevano trionfato anche all’International Beer Challenge e agli Australian International Awards. Birra Moretti è disponibile sul canale Modern Trade e Ho.re.ca. nelle versioni Birra Moretti, Birra Moretti Baffo d’Oro, Birra Moretti La Rossa, Birra Moretti Doppio Malto, Birra Moretti Zero, Birra Moretti Grand Cru e Birra Moretti Radler.

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