05 Marzo 2015

Bevande spiritose ed etanolo: indicatori 2014


Per il 2014 tutti gli indicatori relativi alle bevande distillate sono in calo. La produzione indigena ha raggiunto un nuovo minimo storico. Con un calo del 5%, le importazioni hanno raggiunto il livello più basso dal 2009. Pure le esportazioni sono state contenute, ma restano superiori alla media. Dopo un anno primato, le vendite di etanolo sono ridiscese al livello del 2012. La tendenza negativa si riflette sulle entrate fiscali e sul consumo di bevande spiritose per abitante.

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Produzione indigena

Dopo la debole campagna di distillazione del 2012/2013 si prevedeva un miglioramento per il 2013/2014, che non si è prodotto. Il bilancio del raccolto del 2013 è contradditorio e nella sua globalità mediocre. Nel 2013/2014 sono stati distillati soltanto 11 498 ettolitri di alcol puro (alcol al 100% del volume). Questo volume è inferiore dell’1% al record negativo detenuto fino a questo momento dall’esercizio 2012/2013. La produzione di acquavite di prugne e di kirsch è aumentata rispettivamente del 13 e del 20%, ma non è paragonabile alle ultime buone campagne di distillazione (2011/2012 et 2009/2010). Essa non permette di compensare il calo del 17% dei distillati di frutta a granelli (mele, pere, cotogne). Le specialità ottenute partendo da materie prime importate aumentano per contro del 22% (1973 ettolitri di alcol puro). Le cifre relative alla fabbricazione di bevande spiritose a base di alcol potabile (ad es. liquori, aperitivi, assenzio) sono ancora più nette. Nel 2014 è stato possibile produrre soltanto 9406 ettolitri di alcol puro, ovvero una diminuzione del 10% rispetto al 2013 (11 809 ettolitri di alcol puro).

Importazioni

Le bevande spiritose estere continuano a dominare largamente il mercato svizzero. Nel 2014 sono stati importati 84.892 ettolitri di alcol puro mentre nel 2013 ne erano stati importati 89.783. La diminuzione del 5% si spiega in particolare con la diminuzione dell’importazione di vodka (-15%), di rum (-7%), di bevande con anice (-10%), di cognac (-14%) e di grappa (-37%). Le importazioni di kirsch (-17%), di acquavite di prugne (-32%) e di distillati di frutta a granelli (+37%) rispecchiano la produzione indigena. Con 18 222 ettolitri di alcol puro importati il whisky mantiene il suo rango di bevanda spiritosa più consumata in Svizzera (18 288 ettolitri di alcol puro nel 2013).

Esportazioni

Nel 2013 le esportazioni erano cresciute in misura spettacolare (+41%). Questo fenomeno si è attenuato nel 2014 (-12% a 3853 ettolitri di alcol puro). Le quantità esportate superano comunque sempre la media degli ultimi cinque anni. Le esportazioni di assenzio hanno registrato un sensibile aumento (+93%). Per contro, la vendita di altre bevande con anice e di kirsch svizzeri è calata del 17%. Nonostante una diminuzione del 2 per cento l’acquavite di Williams rimane la bevanda spiritosa più richiesta all’estero (262 ettolitri di alcol puro).

Consumo

Come conseguenza del calo delle importazioni e della produzione indigena, anche il consumo delle bevande spiritose dovrebbe essere scendere al di sotto degli 1,5 litri di alcol puro per abitante (calcolo provvisorio). Sulla base delle cifre definitive della popolazione residente in Svizzera, nell’estate del 2015 saranno fornite indicazioni più complete sul consumo di alcol nel nostro Paese.

Vendite di etanolo

Dopo l’anno record del 2013 (quasi 40 mio. kg smerciati), nel 2014 le vendite di etanolo si sono assestate a 38,2 milioni di chilogrammi. Nonostante un calo del cinque per cento, esse rimangono a un livello elevato. Malgrado la congiuntura economica, le vendite di Alcosuisse seguono l’evoluzione strutturale della domanda interna per soluzioni a base di etanolo.

Gettito fiscale

La debole produzione indigena e il calo delle importazioni hanno comportato una diminuzione del 2,5% delle entrate a titolo di imposizione delle bevande spiritose (283,1 mio. fr. nel 2014 contro i 290,5 mio. fr. nel 2013).

Fonte news.admin.ch

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