12 Marzo 2015

Accise sulla birra: 1 sorso su 2 se lo beve il fisco


Assobirra, l’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, invita tutti a partecipare all`evento che si terrà a Roma mercoledì 18 marzo alle ore 11:30 alla Taverna Capranica, per saperne di più su cosa provoca l`aumento delle accise sulla birra. Il 1° gennaio è scattato l’ennesimo aumento delle accise sulla birra, amata da 35 milioni di italiani: oggi 1 sorso su 2 se lo beve il fisco. A fronte di ciò Assobirra ha chiesto a Doxa di indagare quanto gli italiani sappiano delle accise e i risultati della ricerca saranno presentati in occasione dell’incontro.
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L`Associazione degli Industriali della Birra e del Malto nasce nel 1907 e riunisce le maggiori aziende che producono e commercializzano birra in Italia che complessivamente coprono più del 98% della produzione di birra nazionale e rappresentano oltre il 75% della birra consumata in Italia, dando lavoro direttamente e con il suo indotto a 144.000 persone. Assobirra svolge per il settore birrario funzioni istituzionali, promozionali, e di sviluppo tecnologico. I compiti istituzionali  sono principalmente legati alla rappresentanza, sia in Italia che all`Estero, delle aziende associate per quanto concerne aspetti legislativi, giuridici e sindacali. In tutte queste aree Assobirra svolge un importante ruolo di controllo ed informazione con l`obiettivo di tutelare gli interessi degli associati e di fornire loro pareri, direttive di massima ed assistenza.
L’Associazione Assobirra rileva che a causa delll’aumento dell’accisa sulla birra l’introito reale sarà più basso del -62% e si perderanno comunque 2.400 posti di lavoro giovanili. Più precisamente uno studio realizzato da REF chiarisce che gli aumenti della fiscalità (+30% in 15 mesi) programmati dallo Stato porteranno in effetti - a causa della flessione dei consumi (-5%) seguita all`innalzamento dei prezzi - nemmeno il 40% delle risorse attese: 68 milioni di Euro invece di 177. La campagna #salvalatuabirra voluta da AssoBirra, che ha raggiunto e superato la soglia delle 100.000 firme raccolte contro l’aumento delle tasse sulla birra, lancia un appello al Governo: "fermate l’aumento di gennaio e salverete in extremis circa 1.200 posti di lavoro".
Se la nostra accisa fosse ai livelli (3-4 volte in meno) spagnolo e tedesco, il settore vedrebbe generati circa 5.000 posti di lavoro in più... Da una parte gli effetti negativi, 2.400 posti di lavoro in meno e un prodotto popolare come la birra che aumenta di prezzo, dall` altra  i risultati  “positivi”, che lo saranno però molto meno di quanto ci si aspetta: 68 milioni di euro che entreranno nelle casse dello Stato sotto forma di maggiore introito da accisa sui prodotti alcolici, a fronte di un incremento atteso, però, di 177 milioni di euro (-62%).

Le risposte degli italiani all’indagine Doxa, che esplora quanto siano informati sulle accise e su quanto queste potrebbero modificare le abitudini di consumo, saranno presentate e discusse in occasione dell’incontro che si terrà alla Taverna Capranica (Piazza Capranica, 104) mercoledì 18 Marzo. In più, al grido di #rivogliolamiabirra, Assobirra lancerà una birra "limited-edition", Fisc-ale, un prodotto nato per affrontare in modo irriverente un tema che comunque è serio. Al termine, produttori, operatori del settore e della filiera vi danno appuntamento di fronte a Montecitorio per firmare la petizione che chiede al Governo e al Parlamento di ridurre le accise sulla birra, alla quale hanno già aderito oltre 115.000 italiani.

Fonte Agrpress

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