Lascia perdere la solita pinta. Ora le bionde e le rosse diventano un ingrediente fondamentali per Negroni e Margarita. Anche voi ne avete abbastanza di birre artigianali, biologiche, non pastorizzate e filtrate che mantengono inalterate le caratteristiche organolettiche e mille altre interessantissime notizie che, mentre le senti declamare, ti fanno scaldare la birra nel bicchiere?
Dovete ancora pazientare per un po’, perché la fissa delle microbirrerie e del luppolo eco-sostenibile è ancora lontano da decadere, però nel mondo degli alcolici di qualità c’è un nuovo trend che sta emergendo rapidamente, ovvero la birra come elemento fondamentale per il cocktail. Da qualche anno alcuni bartender hanno iniziato al lavorare con i migliori Cicerone (i sommelier della birra) per sperimentari nuovi gusti e nuovi cocktail.
La birra in questi casi funziona in sostituzione dello champagne o del prosecco. La grande differenze con quest’ultimi è che la birra ha varie intensità di gusto, quindi la sfida è giocare fino in fondo con gli altri alcolici in armonia o in contrasto, garantendo sempre un buon equilibrio: ad esempio le birre belga hanno un sapore grassy (erboso) che ben si sposa con l’altrettanto gusto erbaceo e luminoso del gin, mentre le forti birre scure ad alta fermentazione per contrasto si associano con il sapore dolce del rhum. Al contrario di ciò che diceva James Bond riferendosi alla preparazione del suo Martini Cocktail, i mix a base di birra vanno mescolati, non agitati: il cocktail si prepara con i vari attrezzi del mestiere (shaker etc..) e poi la birra si aggiunge solo all’ultimo nel bicchiere, generalmente un taller, cioè i bicchieri alti da birra, per non annullare l’effetto fermentazione.
Il fenomeno è diventato mainstream a seguito di un articolo apparso qualche settimana fa sul Wall Street Journal in cui viene intervistata Anna Becerra bartender-Cicerone del Taproom No.307 di New York, svelando i principali segreti per un buon cocktail a base di birra. Quindi evitare del tutto le birre con molto luppolo perché l’amarezza può variare notevolmente nell’abbinamento, anche se le birre IPA (India Pale Ale, quelle inglesi chiare con alta gradazione, dai 15° ai 25°) sembra che si associno molto bene con la vodka agli agrumi o al cocco.
A parte questi esempi estremi, la fermentazione della birra rende il cocktail particolarmente fresco e leggero, ideale per l’estate. Ovviamente ci sono poi tutti gli eventuali abbinamenti con il cibo, quindi la bartender Becella consiglia di associare il sapore caramellato di una carne alla griglia con una birra scura e rhum, mentre un piatto leggero di pesce o pollo alla griglia si sposa con una chiara e alcolici alle erbe. Insomma, nuovi Negroni e Margarita a base di birra stanno per invadere i menù dei cocktail bar più innovativi. Siete stati avvisati!
Fonte GQ Italia
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